Dopo
l'operazione che ha riconfermato gli arresti domiciliari a Paolo Di
Vetta e Luca Fagiano, dopo i violenti sgomberi di case occupate e spazi
sociali avvenuti negli ultimi mesi in tutto il Paese, questa mattina il
Gip di Roma ha emesso quattro provvedimenti restrittivi relativi alla
manifestazione dello scorso 12 aprile. In quella giornata migliaia di
persone hanno sfilato nelle vie della capitale contro l'austerity e le
politiche del governo Renzi, che hanno introdotto ulteriori dispositivi
di precarizzazione del lavoro e della vita.
Tra
le persone coinvolte dai provvedimenti cautelari di stamattina c'è
anche un nostro compagno, attivo nel centro sociale Rivolta di Porto
Marghera ed impegnato da anni in tutte le battaglie per i diritti e la
libertà.
L'operazione di oggi ha al suo interno una logica di continuità con il piano casa e con altri provvedimenti recentemente approvati dall'esecutivo, dimostrando ancora una volta la volontà politica da parte di governo e magistratura di colpire sul piano poliziesco e giudiziario chi lotta per il diritto alla casa, al reddito, ad una vita degna.
Il 12 aprile
migliaia di occupanti di case, migranti, precari, disoccupati e studenti
hanno dato vita ad una mobilitazione imponente, sia nei numeri sia
nella capacità unitaria di esprimere forme di dissenso nei confronti di
chi continua a governare l'esistente sottraendo alla moltitudine
ricchezza, welfare e diritti. Il corteo, partecipato e determinato, è
stato violentemente attaccato dalla polizia, che ha caricato e rincorso i
manifestanti per diverse centinaia di metri, dal ministero del Welfare
fino a via del Tritone.
Come
centri sociali del Nord-Est, chiediamo
l'immediata liberazione degli attivisti, cogliendo l'occasione per
rilanciare un'iniziativa politica di lotta capace di costruire, a
partire da subito, un semestre di opposizione europea contro le
politiche della troika e contro il "rigorismo flessibile" della nuova
Commissione Europea.
Centri Sociali del Nord Est
Centri Sociali del Nord Est