Concretizziamo quello che 27 milioni di cittadine e cittadini italiani hanno affermato con il voto nei referendum del 12 e 13 giugno 2011:
- RIPUBLICIZZARE LA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO
- ELIMINARE I PROFITTI SULL'ACQUA
- RIDARE CENTRALITA' AI SERVIZI PUBBLICI COME BENI COMUNI
MERCOLEDI 23 NOVEMBRE 2011 ore 20.30
SALA PALADIN – PALAZZO MORONI - PADOVA
INCONTRO PUBBLICO con
Alberto Lucarelli
Assessore ai Beni Comuni di Napoli
Valter Bonan
Portavoce del Forum Veneto dei movimenti per l'acqua
Introducono
Vilma Mazza, Giuliana Beltrame, Alessandro Chieregato
Comitato Provinciale 2 Sì per l’acqua bene comune
Costruiamo la mobilitazione sociale più ampia perchè la gestione del servizio idrico non può restare nelle mani delle società per azioni, come la Multiutility AGEGAS APS, che, per loro natura, rispondono alle logiche di mercato, come avviene, peraltro, nel ciclo dei rifiuti privilegiando gli inceneritori alla opzione rifiuto zero.
L'acqua ed i beni comuni non possono essere ostaggio della speculazione finanziaria.
La recente scelta politica dell'Amministrazione di Napoli dimostra che è possibile realizzare modelli di gestione del servizio idrico realmente pubblici e partecipati in cui al primo posto siano gli interessi della collettività.
Nella serata sarà presentata la Campagna di obbedienza civile, in attuazione del secondo quesito referendario, per eliminare, attraverso percorsi collettivi di riduzione delle tariffe, i profitti sull'acqua cancellando dalle bollette il 7% di remunerazione del capitale, che ancora tentano illegalmente di farci pagare.
Comitato Provinciale Due Sì per l'acqua bene comune – Padova
IL 26 NOVEMBRE IN PIAZZA
PER L’ACQUA, I BENI COMUNI E LA DEMOCRAZIA
PER
IL RISPETTO DELL'ESITO REFERENDARIO, PER UN'USCITA
ALTERNATIVA
DALLA CRISI
Il
12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano ha
votato
per l’uscita dell’acqua dalle logiche di mercato, per la sua
affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una
gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico.
Un
voto netto e chiaro,
con il quale 27 milioni di donne e uomini, per la prima volta dopo
decenni, hanno ripreso fiducia nella partecipazione attiva alla vita
politica del nostro paese e hanno indicato un’inversione di rotta
rispetto all’idea del mercato come unico regolatore sociale.
Ad
oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione:
la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua
continua a giacere nei cassetti delle commissioni parlamentari, gli
enti locali - ad eccezione del Comune di Napoli - proseguono la
gestione dei servizi idrici attraverso S.p.A. e nessun gestore ha
tolto i profitti dalla tariffa.
Non
solo.
Con l’alibi della crisi e dei diktat della Banca Centrale Europea,
il Governo ha rilanciato, attraverso l’art. 4 della manovra estiva,
una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici locali,
addirittura riproponendo il famigerato”Decreto Ronchi” abrogato
dal referendum.
Governo e Confindustria, poteri finanziari e
lobbies territoriali, resisi conto che il popolo ha votato contro di
loro, hanno semplicemente deciso di abolire il popolo, producendo una
nuova e gigantesca espropriazione di democrazia.
IL
RISULTATO REFERENDARIO DEVE ESSERE RISPETTATO
E TROVARE IMMEDIATA
APPLICAZIONE
Per
questo, il movimento per l’acqua si prepara a lanciare la campagna
nazionale “Obbedienza civile”,
ovvero una campagna che, obbedendo al mandato del popolo italiano,
produrrà in tutti i territori e con tutti i cittadini percorsi auto
organizzati e collettivi di riduzione delle tariffe dell’acqua,
secondo quanto stabilito dal voto referendario.
Quello
che avviene per l’acqua è solo il paradigma
di uno scenario più ampio dentro il quale si colloca la crisi
globale. Un sistema insostenibile è giunto al capolinea. I poteri
forti invece di prenderne atto invertendo la rotta, ne hanno deciso
la prosecuzione, attraverso la continua restrizione del ruolo del
pubblico a colpi di necessità imposte dalla riduzione del debito e
dai patti di stabilità, la consegna dei beni comuni al mercato, tra
cui la conoscenza e la cultura, lo smantellamento dei diritti del
lavoro anche attraverso l'art. 8 della manovra estiva, la
precarizzazione dell’intera società e la conseguente riduzione
degli spazi di democrazia.
Indietro
non si torna.
Dalla crisi non si esce se non cambiando sistema, per vedere
garantiti: il benessere sociale, la tutela dei beni comuni e
dell’ambiente, la fine della precarietà del lavoro e della vita
delle persone, un futuro dignitoso e cooperativo per le nuove
generazioni.
Un
altro modello di società è necessario per l’intero pianeta.
Insieme proveremo a costruirlo anche nei prossimi appuntamenti
internazionali, come la conferenza sui cambiamenti climatici di
Durban di fine novembre e a Marsiglia nel Forum Alternativo Mondiale
dell'acqua a Marzo 2012.
Siamo
vicini ai popoli che subiscono violenze, ingiustizie e vengono
privati del diritto all’acqua come
in Palestina, di cui ricorre il 26 novembre la Giornata
internazionale di solidarietà proclamata dall’Assemblea della
Nazioni Unite.
Per
tutti questi motivi il popolo dell’acqua tornerà in piazza il
prossimo 26 novembre e invita tutte e tutti a costruire una grande e
partecipata manifestazione nazionale.
Vogliamo
che sia il luogo di tutte e di tutti,
da qui l’invito a costruirlo insieme, come sempre è stata
l’esperienza del movimento per l’acqua. Un movimento che ha
sempre praticato la radicalità nei contenuti e la massima
inclusione, con modalità condivise, allegre, pacifiche e determinate
nelle forme di mobilitazione, considerando le une inseparabili dalle
altre.
Per questo, nel prepararci a costruire l’appuntamento con
la massima inclusione possibile, altrettanto francamente dichiariamo
indesiderabile la presenza di chi non intenda rispettare il modo di
esprimersi di questa ricchissima esperienza.
Vogliamo
costruire una giornata in cui siano le donne e gli uomini
di questo paese a riprendersi la piazza e la democrazia, invitando ad
essere presenti tutte e tutti quelli che condividono questi contenuti
e le nostre forme di mobilitazione, portando le energie migliori di
una società in movimento, che, tra la Borsa e la Vita, ha scelto la
Vita.
E un futuro diverso per tutte e tutti.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua