Circa tre anni fa abbiamo cominciato un percorso nuovo nella
nostra città, provando a comprendere fino in fondo cosa volesse dire per noi la
parola “territorio”. La sua difesa, ambientale/sociale/politica, la capacità di
stare tra i cittadini, di costruire dal basso, nei quartieri, nella metropoli un’ipotesi
di trasformazione sociale.
Ci siamo messi in discussione, abbiamo abbandonato pratiche e linguaggi vetusti
e stantii, consci anche di quella che in quegli anni si manifestava come una
crisi irreversibile della rappresentanza istituzionale.
Per questo abbiamo provato in questi anni a denunciare pubblicamente le
violenze commesse sulla nostra terra, con i rifiuti tossici e non, con i veleni
sversati da criminali e dallo Stato, al fianco di quei cittadini che
testimoniavano un parente, un amico, un conoscente morto di malattie
misteriose.
Fu così che abbiamo cominciato la nostra battaglia contro discariche ed
inceneritori, ad Acerra, a Serre, a Giugliano, fino ad arrivare a Chiaiano,
quella che oggi possiamo definire casa nostra.
Al fianco di quei cittadini stanchi dell’immobilismo della politica
istituzionale e stanchi dell’arroganza di speculatori e politici che
devastavano il nostro territorio.
Lo abbiamo fatto alla luce del sole, pubblicamente, sulla stampa, in Tv, con
manifestazioni anche radicali, coscienti che la disobbedienza a leggi ingiuste
e nocive è legittima, ancor di più quando sono migliaia di cittadini, studenti,
disoccupati, casalinghe, precari, a farne una scelta per difendere il
territorio.
Lo abbiamo fatto ricorrendo anche a denunce pubbliche esposti in procura, come
quando scoprimmo l’occultamento dell’amianto da parte nella discarica in
costruzione, o quando, appena dieci giorni fa, abbiamo denunciato con un
dossier fotografico gli sversamenti abusivi di rifiuti speciali nella zona
della Selva di Chiaiano.
Quella stessa Procura che ha fino ad oggi non ha dato risposte a queste denunce
articolate e comprovate e che invece si è appassionata in una persecuzione
sistematica nei nostri confronti.
Stamane l’ennesimo procedimento repressivo, gli arresti domiciliari per
Pietro,e gli obblighi di firma per Davide ed Egidio, insieme ad altri ragazzi
residenti nell’area nord di Napoli.
Proprio Pietro che in quelle ore in cui gli viene contestato il reato era in
stato di fermo che poi si tramutò in arresto per essersi seduto a mani alzate
davanti ai poliziotti che quel giorno massacrarono migliaia di cittadini
inermi.
Quei giorni, il 23 ed il 24 maggio del 2008 in tutto il mondo si
vide la violenza e la brutalità dello stato contro i cittadini.
Giornalisti,
come Romolo Sticchi, picchiati e privati della telecamera.
Il giorno dopo con i feriti che volarono giù da dieci metri inseguiti dai
Carabinieri rischiando la vita.
Con lo stesso spirito, sempre pubblicamente ed alla luce del sole, insieme ai
comitati dei cittadini di Materdei abbiamo contrastato la presenza delle
organizzazioni neofasciste a Napoli. Denunciando pubblicamente le loro
spedizioni di odio e le aggressioni agli studenti.
Ed anche lì qualcuno ha preferito colpire noi ed altri, piuttosto che i portatori di
odio.
In due anni 15 processi con accuse assurde e tutte da provare.
Se tutto questa non si chiama persecuzione…allora cos’e’?
Se tutto questo non si chiama connivenza con gli speculatori, gli avvelenatori,
i fascisti…allora cos’e’?
Se invece di intervenire contro lo sversamento di rifiuti
tossici a Chiaiano, se invece di intervenire contro chi avvelena un bene comune
di tutti come l’ambiente, la terra, l’acqua, si interviene contro Insurgencia,
cos’è?
Come si chiama ?
Oggi più che mai diciamo grazie a tutti quei cittadini e
quelle cittadine che c’hanno insegnato il valore incommensurabile rappresentato
dalla lotta per la difesa della propria terra.
Oggi più che mai diciamo a testa alta che nessuna vendetta ci farà tacere !
Ma sentiamo forte il bisogno di comprendere fino in fondo chi in questa città e
nel paese è dalla parte dei cittadini e chi è dalla parte di criminali e
speculatori. Oggi non si può più tacere !
La difesa dell’agibilità delle lotte sociali, la difesa del diritto al dissenso
in nessun modo può essere vittima dei “se” e dei “ma”.
Convinti che il sostegno intorno a noi è ampio e radicato sul territorio,
rilanciamo in avanti le lotte sociali.
Liberi Tutti ! Liberi Subito !
Laboratorio Occupato Insurgencia