Un canale umanitario per non morire

Appuntamenti nelle varie città

20 / 4 / 2015

Tanta commozione davanti ai morti in mare che in questi giorni hanno riempito le pagine di tutti i notiziari mainstream, il Mediterraneo diventa sempre più tristemente noto per le guerre che lo circondano e per il sangue versato a causa dei numerosi naufragi che ci sono, a largo delle coste italiane, ma non solo. Dall'inizio del 2015 è aumentato in modo consistente il numero dei migranti che arrivano in Italia, che è una delle principali porte di ingresso nell'Unione Europea, tra questi le persone che hanno perso la vita sono troppe ed è un peso che diventa sempre più insopportabile sostenere.

E' dagli inizi degli anni ’90 che si parla di flussi migratori nel nostro Paese, i quali però non possono essere regolati e, come è stato fatto per troppo tempo, non si può risolvere la questione respingendo coloro che arrivano con leggi restrittive che alimentano la clandestinità. Le operazioni millantate dal nostro Premier per punire direttamente i trafficanti non sono che frutto di commenti ipocriti atti solo a lavarsi la coscienza, quando invece la soluzione da intraprendere adesso sarebbe quella di istituire un corridoio umanitario per agevolare l'arrivo in sicurezza di chi decide di scappare dalla sua terra e stabilire la possibilità di ottenere il diritto di asilo in luoghi attrezzati vicini alle zone di fuga.

Con l'eliminazione di Mare Nostrum, un'operazione nel suo complesso insufficiente, ma che almeno ha garantito la salvezza di migliaia di profughi durante il 2014, e con l'istituzione di Triton, l'Italia e l'Unione Europea non hanno fatto che l'ennesimo passo indietro in materia di immigrazione: prevedere il controllo delle acque internazionali solamente fino a 30 miglia dalle coste italiane con lo scopo principale di controllare la frontiera e non attivarsi per il soccorso non può considerarsi accettabile.

Rafforzare le file di Triton raddoppiandone i fondi ancora meno.

Ancora una volta alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni riprendiamo l'appello scritto prima della tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, che resta tragicamente oggi ancora valido, in quanto - ora più che mai - vi è la necessità di:

  • aprire dei percorsi autorizzati e sicuri di ingresso per chi fugge dalle persecuzioni

  • una degna accoglienza a partire dal riconoscimento del titolo di soggiorno oltre che di percorsi di inserimento nel territorio

  • un’immediata apertura dei confini interni all’Europa che privano migliaia di persone del diritto di scegliere dove arrivare.

Invitiamo tutti e tutte nelle diverse città a scendere in piazza per avviare una campagna di sensibilizzazione rispetto a quanto accaduto e per non fermarsi al minuto di silenzio, in quanto la dignità e il rispetto della vita umana vengono prima di tutto. Per questo è importante partecipare, non solo restare in silenzio. Agire e moltiplicare le lotte antirazziste e contro i confini, per costruire un'Europa non più fortezza.

Appuntamenti:

Padova 21.04.15 - ore 12.00 - Piazza Antenore

Schio 21.04.15 - ore 19.30 - Piazza Rosi

Treviso 21.04.15 - ore 18.30 - davanti alla Prefettura in Piazza dei Signori

Trieste 21.04.15 - ore 18.30 - Piazza Unità, davanti alla Prefettura

Vicenza 21.04.15 - ore 18.30 - davanti alla Prefettura in Contrà Gazzolle

Nel pomeriggio anche a Vicenza un presidio comunicativo davanti alla Prefettura ha denunciato la grave e l'ennesima strage di migranti nel Mar Mediterraneo. Erano presenti alcune comunità migranti insieme ad attivisti e cittadini. Per impedire le migliaia di morti ogni anno le richieste sono: l'apertura di percorsi autorizzati e sicuri per chi fugge da guerre e persecuzioni; un'accoglienza degna a partire dal riconoscimento di un titolo di soggiorno; l'apertura immediata dei confini interni dell'Europa, per dare la possibilità alle persone di muoversi liberamente. Inoltre, è stato più volte ribadito lo sdegno per chi, come la Lega di Salvini, utilizza i morti nel mare per i propri tornaconti elettorali e politici.

Trento 22.04.15 - ore 17.30 - Piazza Duomo

Nel pomeriggio diversi attivisti del Centro Sociale Bruno hanno dato vista in piazza Duomo, insieme a tanti cittadini solidali e associazioni del territorio, ad un presidio per ricordare le tragiche avventure del Mar Mediterraneo di questi ultimi giorni.

Vittorio Veneto 22.04.15 -  ore 20.30 - Piazza Flaminio - promossa dalla rete di Cittadinanza Solidale.

Verona 22.04.15 - ore 18.30 - Piazza Santa Toscana

Venezia 23.04.15 - Comune di Venezia

Nella mattinata gli attivisti del Laboratorio Morion, Sale docks e Collettivo Li.S.C. hanno issato un grande striscione sula facciata del Municipio cittadino e volantinato a tutti i passanti. 

Una città che nel dna ha geni antirazzisti, antifascisti, una città che si è sempre contraddistinta per l'accoglienza non può rimanere in silenzio ora. 

C'è bisogno della pressione di tutti per far sì che venga riconosciuta la necessità dell'istituzione di un canale umanitario. 

L'operazione Triton è una vergogna!

Basta morti in mare.

Ancona 23.04.15 - ore 17.30 - Piazza Roma

Vicenza - Un canale umanitario per non morire

Padova - Un canale umanitario per non morire

Treviso - Un canale umanitario per non morire

Schio - Un canale umanitario per non morire

Venezia - un canale umanitario per non morire