Un sapere liberato: OGM

Parte, a Pisa, un corso di autoformazione dal titolo "OGM: tra ambiente e mercato globale" da 3 CFU.

24 / 3 / 2012

ogm

A partire dal prossimo anno accademico sarà attivato all'interno di Biotecnologie il corso “Ogm tra ambiente e mercato globale”, per il quale saranno riconosciuti 3 CFU: per la prima volta in una facoltà di Scienze viene istituito un corso voluto ed organizzato dagli studenti.

Siamo ormai abituati all'idea di non poter scegliere che un paio di esami liberi all'interno del nostro percorso di studi ed anche in quei pochi casi si tratta sempre di insegnamenti preconfezionati, all'interno dei quali lo studente non ha alcuna possibilità di determinare cosa viene insegnato ed in che modo. Allo stesso tempo sono molte le aree del sapere che nell'offerta didattica universitaria non sono rappresentate o sono rappresentate solo in modo parziale, senza dare spazio a punti di vista che troppo si discostano dall'impostazione canonica di quel particolare insegnamento. Qualora però decidessimo di approfondire per conto nostro alcuni di questi “saperi fantasma”, perché nessuno ne parla o perché non ci piace come se ne parla, tutto il tempo investito in questo studio non verrebbe riconosciuto: l'università “paga” in crediti solo il tempo impiegato nel modo conforme e solo per il numero di ore previste, il resto è considerato tempo buttato. È qui che nasce l'idea dell'autoformazione: reclamare crediti per un percorso che va oltre i confini della didattica convenzionale significa rivendicare l'importanza della partecipazione collettiva alla creazione del sapere, decidendo liberamente dove indirizzare il nostro tempo di studio. Quando si parla di creazione del sapere si intende lo stimolo ad approfondire con occhi diversi campi di indagine già esistenti o ad aprirne di nuovi: solo partendo da una didattica libera e flessibile, alla cui organizzazione partecipino realmente anche gli studenti si può avere una ricerca indipendente e scevra da logiche antiscientifiche. Inoltre, a causa dei catastrofici tagli ai finanziamenti alla ricerca c'è da aspettarsi che l'università accolga come la manna dal cielo i contributi dei privati ed è difficile non pensare che questo possa portare, sulla base di logiche di mercato, a differenziare tra saperi di serie A, utili per il sistema produttivo e quindi degni di essere rappresentati, e saperi di serie B, improduttivi (o forse scomodi) e da cancellare in quanto spreco.

È partendo da queste riflessioni che, con l'Assemblea di SCienze In Agitazione (ASCIA) ed EigenLab, abbiamo voluto costruire un percorso che andasse ad approfondire la questione degli OGM utilizzati in agricoltura, uscendo dall'impostazione puramente tecnica che nella laurea di Biotecnologie è sicuramente ben rappresentata. Ma è possibile formare ricercatori e tecnici in grado di lavorare in questo campo senza che abbiano anche solo sentito parlare delle molteplici criticità della questione? Rappresenta una formazione soddisfacente per un esperto del settore sapere cos'è un OGM e come si crea, senza chiedersi quali sono gli effetti connessi all'utilizzo di piante transgeniche sull'ambiente e sul sistema socio-economico? E soprattutto senza chiedersi a cosa serve e a CHI serve una tale tecnologia? Secondo noi non è possibile evitare tali considerazioni. Tutte le scienze, oltre alla dimensione individuale dello studio duro-e-puro, hanno imponenti ricadute collettive  (basti pensare alla evoluzione tecnologica e di come questa influenzi le nostre vite), e quindi sacrificare l'analisi delle molteplici sfaccettature e dei diversi punti d'osservazione dell'argomento per dedicare tutto il tempo e le energie ad una impostazione tecnica, freddamente scientifica è perlomeno riduttivo. 

Per questo, partendo dall'analisi dello stato dell'arte dell'ingegneria genetica in agricoltura, dalle tecniche usate ai risultati ottenuti finora, il corso dedicherà grande spazio all'interazione delle piante transgeniche con l'ambiente in cui sono inserite e agli aspetti sociali ed economici della questione, che sono indispensabili per dare una visione completa del problema. Ad esempio, non si può parlare di OGM senza nominare Monsanto, Syngenta e Bayer, tra le maggiori corporations agritecniche e di sementi, note per le massicce campagne pubblicitarie con le quali  vorrebbero convincerci del fatto che gli OGM siano la panacea per la fame nel mondo. Ma basta leggere un paio di articoli di inchiesta indipendente per capire che la campagna è solo strumentale al profitto delle lobbies ed è vero invece il contrario: intere comunità che prima dell'avvento degli OGM erano autonome per quel che riguarda gli approvvigionamenti alimentari ora dipendono dalle aziende fornitrici di sementi e sono esposte a tremende carestie o pericolose forme di indebitamento qualora non dovessero riuscire a pagare le sementi per la nuova semina. Fondamentale per capire il mondo complesso che sta dietro agli OGM è anche il meccanismo dei brevetti, che permette alle multinazionali di rivendicare la proprietà intellettuale delle sementi contenenti DNA modificato, di meRompiamo il silenzio.. autoformiamoci!ttere di fatto il marchio registrato su di una forma di vita; in questo modo il contadino si trova a dover pagare una rata (royalties) ad ogni semina, anche se in effetti non ha acquistato nulla dall'azienda. Un po' come acquistare un CD e dover pagare la tassa alla SIAE ogni volta che si riproduce un brano in pubblico, anche se l'artista che l'ha composto è già stato compensato col primo acquisto, anche se la SIAE che incassa la tassa non ha prodotto nulla. Altra trappola mortale per i produttori è dovuta poi ad un meccanismo prettamente biotecnologico, conosciuto come tecnologia dei geni terminator: le industrie producono un seme GM che darà una pianta i cui semi saranno sterili, cosicché l'anno successivo il contadino dovrà comprarne una nuova partita; in barba alla pratica agricola millenaria di conservare una piccola parte del raccolto per farne semi da ripiantare alla prossima stagione...

Questo piccolo assaggio del corso voleva porre l'accento su alcuni aspetti che riteniamo particolarmente importanti per la comprensione di questo complesso problema che non può e non deve essere affrontato con posizioni aprioristiche (la cosiddetta "questione etica del GM" non ha alcun senso se svincolata dal contesto), ma considerando e analizzando a fondo le molteplici implicazioni dell'argomento a livello ecologico, sociale ed economico. Si dirà che se tali questioni – fondate peraltro su di una solida base di considerazioni scientifiche - non vengono trattate in un corso “standard” è perchè sono argomenti spinosi e prettamente politici, che mal si adeguano ad un corso di laurea scientifico. Ma non è forse altrettanto politico decidere di non farne alcuna menzione?

Facciamo sì che questo sia un corso diverso, partecipato nella discussione e nella scelta degli argomenti da approfondire, che non si riduca alla trasmissione da un lato e all'assimilazione dall'altro delle informazioni, ma sia un processo collettivo, dalla cui dinamica costruttiva nascano saperi indipendenti, senza catene. E senza peli sulla lingua.

Di seguito il programma; l'orario delle lezioni sarà dalle 17:00 alle 19:00

AULA D4 POLO FIBONACCI

28/03 : La rivoluzione della biologia nel terzo millennio - Marcello Buiatti

30/03 h 17:30 : Tecniche e risultati dell'ingegneria genetica in agricoltura - Marcello Buiatti

17/04 : Il modello industriale di agricoltura - Marco Mazzoncini

19/04 : Rischio ambientale nella coltivazione di piante transgeniche - Manuela Giovannetti

24/04 : I geni terminator - Manuela Giovannetti

26/04 : Valutazione di impatto ambientale degli OGM : due casi studio - Alessandra Turrini

02/05 : Ruolo delle multinazionali nel mercato alimentare globale . Marcello Buiatti

03/05 : Impatto socio-economico degli OGM - Gianluca Brunori

08/05 : Proprietà intellettuale in agricoltura - Gianluca Brunori

10/05 : Costruire l'alternativa: agricoltura sostenibile e filiera corta - Cristina Micheloni, Luca Tornatore

22/05 : Seminari degli studenti

24/05 : Seminari degli studenti

Ascia & eigenLab