Francia - La lutte continue!

Intermittenti e precari si organizzano dopo lo sgombero del Carreau du Temple per generalizzare la mobilitazione contro le leggi che intensificano la precarietà. Occupato il centro per l'impiego di Laumière. Il 4 aprile mobilitazione contro il vertice parigino dei ministri europei della cultura.

28 / 3 / 2014

 Dopo lo sgombero del Carreau du Temple di domenica la rete degli intermittenti e precari dello spettacolo non si è affatto fermata. In questa settimana molte sono state le iniziative tra azioni, assemblee organizzative e dibattiti diffuse nella metropoli francese: la questione adesso è l'allargamento della composizione mobilitata per generalizzare l'opposizione all'attacco padronale anche ai disoccupati e agli altre forme del lavoro precario. L'obiettivo ormai non è più solo Medef e i sindacati concertativi, ma anche il governo Hollande, visto che l'ultimo passaggio per l'applicazione della proposta scellerata è la firma del Ministro del Lavoro.

Sicuramente non un bel momento per il consenso del PS che a colpi di austerità e competitività sta cercando di peggiorare i diritti e il welfare dei lavoratori. In particolare, a Parigi la responsabilità del governo locale socialista rispetto allo sgombero del Carreau du Temple è evidente. La reazione da parte del governo locale è infatti stata tempestiva: dopo due giorni in cui gli attivisti non potevano uscire dal Carreau a causa del presidio delle forze dell'ordine, domenica sera i reparti dei CRS e della Gendarmerie hanno violentemente sgomberato il posto. 

Nonostante fin da subito fosse stato aperto un tavolo di contrattazione con il Comune per ottenere un luogo stabile in cui fosse possibile creare una vera agorà pubblica per organizzarsi e proseguire la mobilitazione, il sindaco ha deciso infine di procrastinare qualsiasi decisione fin a dopo le elezioni. Durante la due giorni di votazione municipale, non era possibile esporsi politicamente: uno sgombero con la forza avrebbe avuto un impatto troppo grande per il consenso a sinistra, mentre aprirsi alle rivendicazioni dei manifestanti avrebbe esposto alle critiche serrate della destra. Appena usciti i risultati del primo turno, la risposta non si è fatta attendere.

Nella notte di domenica, subito dopo lo sgombero, i manifestanti hanno invaso le sedi elettorali dei due partiti – di destra e di sinistra – arrivati al ballottaggio per denunciare l'operazione politica fatta dalle istituzioni, proprio durante il discorso delle candidate sindaco di Parigi. Anche in questa occasioni i servizi d'ordine dei partiti e la polizia hanno attaccato i precari e intermittenti, utilizzando addirittura gli spray urticanti per disperderli.

Ma la rete ricompositiva e di solidarietà che questa settimana di lotta ha creato è riuscita a mantenersi salda. Le assemblee sono sempre partecipate da centinaia di persone, le azioni comunicative e di sanzionamento (di sedi sindacali, partitiche, ecc) continuano ad essere portate avanti, le relazioni con altri pezzi dei movimenti parigini, dai collettivi antifascisti a chi rivendica il diritto all'abitare, sono sempre più intense. Quello che emerge sempre di più, infatti, è una delegittimazione del governo e in generale delle politiche che pesano sui diritti sociali, individuate all'interno di una tendenza europea.

Venerdì [28/03] una cinquantina di attivisti hanno occupato il centro per l'impiego Laumière per iniziare ad aprire le contraddizioni che sono insite nel sistema di tutele alla disoccupazione, dalle misure di controllo anche informatico che diventeranno sempre più strette all'insensata separazione delle burocrazie tra tecnici e attori dello spettacolo, il cui effetto è di creare un'inclusione differenziale nell'accesso ai sussidi.

Una settimana ricca di iniziative programmate seguirà questi giorni, per ricordare al governo Hollande che le resistenze al suo operato non sono solo quelle xenofobe e nazionaliste del Front National, ma anche e soprattutto i movimenti sociali che rivendicano un'estensione dei diritti per tutti e una nuova democrazia. Uno dei primi grandi appuntamenti sarà il 4 aprile prossimo in occasione della riunione dei Ministri della Cultura dell'Unione Europea.

Parigi - Mobilitazione intermittenti e precari