La carovana migrante è riuscita a passare il confine
fra Guatemala e Messico fra la notte del 17 e la mattinata del 18 gennaio. È la
prima del nuovo anno.
Composta
da 7.000 persone di cui la maggior parte honduregni e salvadoreñi, quella che
ormai é la terza carovana migrante dall'autunno del 2018, ha attraversato
Honduras e Guatemala in 4 giorni di marcia serrata. É riuscita, prima, a
sfondare le barriere fra Honduras e Guatemala, dove si sono registrati scontri
sul confine e lanci di lacrimogeni da parte della polizia guatemalteca, poi, ha
proseguito verso Tucun Uman ottenendo di passare la frontiera Guatemala-Messico
senza che si verificassero incidenti con polizia, esercito e marina presenti
sul valico.
I braccialetti offerti dal governo messicano a chi avesse
voluto accettare i termini per la permanenza temporale nel paese, quindi, dei
tempi legali che intercorrono fra la richiesta e l'accettazione della domanda,
sono stati rifiutati da chi ha scelto oggi di passare.
I migranti, nel pomeriggio, incolonnati e organizzati
attraverso un'efficace coordinazione degli stessi gruppi che compongono la
carovana, sono entrati nella città di Tapachula dirigendosi verso la piazza
principale.
La polizia federale messicana e l'INM (Istituto Nazionale
Migratorio) non hanno effettuato nessun fermo nè ostacolato la carovana in
suolo messicano, assistendo alla marcia e limitandosi a filmare.
Fra bandiere hondureñe e un mare di zainetti, Juan Orlando
Hernandéz, presidente della repubblica Hondureña, é il soggetto ricorrente
nelle conversazioni che accompagnano il cammino e viene ripetutamente
insultato, mentre famiglie e anziani raccontano del narcostato hondureño, dei
massacri e delle sistematiche violenze della sua polizia nelle strade del paese.
Mentre il gruppo arrivato a Tapachula si riposa qualche ora
prima di ripartire (presumibilmente nella notte) per continuare in direzione
Stati Uniti, rimbalzano già le voci di una nuova carovana che starebbe
raggruppandosi in Guatemala.
Ogni anno, quasi mezzo milione di persone attraversa il
confine fra Guatemala e Messico. Le carovane, anche in questo inizio 2019,
continuano a marciare mettendo in discussione il sistema frontiera. Più le
frontiere si restringono, più vengono messe in crisi dai corpi delle migliaia
di persone che le attraversano.
Nodo Solidale
La carovana migrante è giunta in Messico
19 / 1 / 2019