intervento al congresso della federazione della sinistra di savona

Federazione della sinistra: un primo passo verso un polo di sinistra alternativa

Prove tecniche di unione delle sinistre

Utente: valeriaghiso
14 / 11 / 2010

il documento congressuale che si sta discutendoin questi giorni propone alcuni spunti fondamentali per la costruzione di un programma politico comune, che dovrebbe permettere di avviare un percorso virtuoso, che porti la Federazione della Sinistra a tornare ad essere protagonista non solo nel paese, ma anche in Parlamento.

L'auspicio è quello di dare all'Italia una prospettiva di sviluppo sostenibile e solidale attraverso una politica di difesa e l'allargamento dei diritti delle classi lavoratrici.

La fotografia del paese che abbiamo davanti oggi è sconfortante.

Siamo di fronte ad una instabilità totale : non c'è lavoro , non esiste un futuro decoroso per i nostri giovani , siano essi lavoratori o studenti , i pensionati vengono mortificati ogni giorno con pensioni del tutto inadeguate e promesse truffaldine da parte del governo, vedi carta acquisti, contributi vacanze ecc., le donne oggi sono la categoria che paga maggiormente la crisi, in tutti i sensi.

Vorrei però soffermarmi su un punto del documento congressuale che sento più urgente, forse anche perchè più vicino al mio mondo.: il diritto al sapere .

Concordo sulle posizioni assunte nei confronti del mondo della conoscenza e la denuncia delle storture del sistema dell'istruzione pubblica statale, ma per chi vive nella scuola oggi, la situazione è ancora enormemente più grave rispetto a quello che ci dicono le statistiche e i documenti.

E' una scuola che ha toccato il fondo in ogni ordine e grado, dove è stato perpetrato in un fragoroso silenzio il più grande licenziamento di massa di questo paese.

Propongo alcuni dati significativi che completano e sostanziano il documento:

  • il numero complessivo degli alunni è aumentato di 14.063 unità

  • Il numero delle classi, al contrario, è invece diminuito di 3.318 unità

  • Il taglio complessivo per il personale docente, e non docente è pari a 45.000 unità

  • Dalla scuola dell'infanzia alla scuola superiore sono diminuiti i docenti di sostegno, si vogliono ripristinare le classi differenziali per i disabili, sono state introdotte le quote per gli alunni stranieri, vengono azzerati indirizzi di studio consolidati e in linea con le prospettive occupazionali, è stato ridotto il tempo pieno, la mensa; nei professionali sono ridotte le ore di insegnamento delle materie di indirizzo, il numero degli alunni per classe è aumentato anche fino a 30 ,35 unità.

  • E' stato fatto un calcolo per cui se si moltiplicano le ore in meno di scuola che gli alunni fanno nella scuola superiore per il numero delle settimane in un anno e per cinque anni, i ragazzi fanno un anno scolastico in meno rispetto a prima della riforma.

  • Ovviamente sono stati tagliati gli scatti di anzianità, è stata decurtata la liquidazione dei lavoratori, anche i finanziamenti per le supplenze, per i progetti, per i laboratori, per i viaggi d'istruzione, per i libri di testo, ed anche per le spese di ordinaria amministrazione: carta, toner, materiale didattico, ma pure la carta igienica e i detersivi per le pulizie.

  • Ma non è finita, l'obbligo scolastico che l'Europa vorrebbe a 18 anni per un paese civile, è ritornato dai 16 anni ai quindici anni, perchè si può assolvere l'obbligo scolastico anche nell'apprendistato, gli alunni che scelgono di non avvalersi dell'insegnamento religioso potrebbero essere discriminati e avere un credito scolastico inferiore ai compagni che si avvalgono.

  • Restano integri ed anzi aumentano i fondi per le scuole private, per quelle scuole che i figli dei ricchi potranno continuare a frequentare con tutti gli optional.

    L'Università. L'Università è il luogo dove si sviluppa il sapere, dove nasce e si rigenera la nostra conoscenza proprio attraverso una ricerca continua in tutti i campi e che permette ad un paese di crescere, di essere competitivo, di migliorare l'istruzione, la cura della salute; è la cerniera di raccordo con il mondo del lavoro. Ne cosegue quindi che un paese moderno e avanzato ne dovrebbe avere cura.

  • Quello che sta succedendo in questi mesi all'università è qualcosa di inaccettabile per un paese civile.

  • L'università pubblica piano piano sta lasciando il posto all'università privata in mano alle imprese, che di fatto privatizzeranno la ricerca, piegandola ad esigenze di mercato spicciolo; inseguendo di volta in volta gli studi più redditizi piuttosto che quelli utili per la comunità.

  • A settembre molte università dichiaravano no che non avrebbero avviato alcuni corsi di laurea fondamentali per mancanza di fondi, di docenti. (E' notizia di questa settimana che il governo ha trovato i fondi che permetteranno almeno per quest'anno di portare a termine l'anno accademico).

  • E' vero ,vi è stato in questi anni un proliferare di corsi inutili che spesso servivano solo ad avantaggiare il barone di turno, e questi è giusto tagliarli.

    Ma oggi con la presunta riforma si tagliano le risorse per avviare corsi fondamentali per la conoscenza.

    Sono state tagliate le borse di studio, sono aumentate le tasse, vengono chiuse le biblioteche, diminuiscono i servizi essenziali per gli studenti.

    La lotta dei movimenti dell'Onda è una lotta seria, ragionata che muove da considerazioni giuste e cioè che in un mondo dove si cerca di azzerare i diritti dei lavoratori, si parte dai luoghi del sapere per un'azione preventiva protesa a dequalificare la formazione, le competenze di cittadinanza, e squalifica chi ha ancora desiderio di imparare, chi ha ancora la curiosità e il gusto del confronto.

  • Il messaggio che arriva oggi dalle numerose assemblee di ateneo di tutta italia è la richiesta di coordinare le lotte con quelle dei lavoratori, per una battaglia comune , perchè la precarietà del sapere è il presupposto naturale della precarietà dei diritti.

    La Federazione della Sinistra ha il dovere non solo di interrogarsi e di indignarsi per questa situazione, ma di lavorare ad un progetto comune che tenga conto dei valori che da sempre hanno contraddistinto il pensiero progressista.

    Dovremo lavorare ad un progetto serio di riforma della scuola che miri a superare le negatività dell'attuale sistema e ridefinisca all'interno dei valori di solidarietà, di uguaglianza, di valorizzazione del sapere e del lavoro, un modello di scuola più efficiente e aperto che permetta di formare i nostri giovani in modo che possano contribuire a loro volta alla crescita del paese invece di emigrare forzosamente.

    Questo è un lavoro che deve partire dal basso, perchè occorre in primo luogo ridare voce alla gente, ai lavoratori che stanno perdendo anche la fiducia nelle proprie possibilità per cambiare le cose.

    Che fare dunque?

    La mia sarà una deformazione professionale, ma se in quarant'anni di insegnamento ho imparato qualcosa è che si impara facendo. Voglio dire se vogliamo che questa federazione abbia successo, dobbiamo subito metterci a lavorare insieme anche nel più piccolo dei circoli. Ci saranno sicuramente dei conflitti, li dovremo stemperare, dovremo in qualche modo fare delle mediazioni, ma imparare a lavorare insieme.

    Organizziamo da subito una struttura capace di mettere a fuoco alcune delle problematiche dei territori. Spesso sui problemi concreti si trovano intese che a livello teorico sembrano impossibili.

    Il lavoro è difficile, ma sono convinta sempre più che i tavoli di lavoro territoriali, possono essere un valido aiuto per ricominciare un dialogo che sembrava perduto e avviare percorsi virtuosi di autoformazione che contribuiscano a ricostruire la fiducia nel futuro da definire insieme.

    Ad esempio per la scuola, qui a Savona abbiamo aperto un tavolo di confronto non solo all'interno della Federazione, ma anche con le associazioni e gli altri partiti del centrosinistra.Dopo l'iniziativa UNA NOTTE BIANCA PER LA SCUOLA che abbiamo organizzato a giugno, abbiamo costituito un comitato di genitori studenti e personale della scuola, partiti del centrosinistra, sindacati e associazioni per provare a ragionare sulle problematiche che la riforma ci pone , attuando un percorso di testimonianza, di protesta attraverso presidi sulle piazze che ci permettono di parlare con i genitori e capire quali sono le priorità sulle quali lavorare e un'attività di autoformazione per socializzare le esperienze e proporre iniziative di informazione su questa riforma scellerata.

    E' una piccola iniziativa, ma significativa come modello per riuscire a mettere in campo anche le nostre proposte, che tra l'altro sta favorendo anche una rinnovata attenzione delle persone nei confronti di questo nostro percorso politico. .

    Il fatto che ,spero momentaneamente ,non siamo più in Parlamento non ci deve scoraggiare nella proposizione delle nostre idee anche a livello locale. Noi siamo presenti nei comuni, nelle province, nelle regioni, all'interno delle Camere del Lavoro, siamo quindi presenti negli organismi che a livello territoriale hanno il potere di governare le politiche locali.

    Dobbiamo anche tener conto che il PD, che è la più grande forza del centrosinistra, attraverso il suo percorso evolutivo ha sì occupato fisicamente spazi importanti all'interno delle organizzazioni locali, ma ha anche lasciato un vuoto a sinistra che noi non dobbiamo lasciar cadere, attivandoci ancora di più in ogni luogo dove siamo presenti con i nostri iscritti per determinare scelte importanti sui diritti dei lavoratori e sulle politiche sociali.


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