La scuola pubblica va difesa

Utente: valeriaghiso
12 / 6 / 2010

La cosiddetta riforma della scuola che si sta delineando nelle nostre istituzioni scolastiche è quanto di più negativo sia mai stato concepito per l'istruzione. Neanche durante il fascismo si era arrivati a tanto, perchè allora l'obiettivo era il pieno controllo dell'istruzione pubblica da parte del regime, invece qui il disegno è totalmente diverso. Qui si vuole distruggere la scuola pubblica con tutto il suo patrimonio di valori condivisi, di sperimentazioni didattiche , di integrazione ,a favore di una scuola privata selettiva, che discrimina sulla base del censo, che divide gli studenti tra poveri e ricchi, tra buoni e cattivi, selezionando una classe privilegiata già dalla scuola superiore.
Si, perchè questo è l'obiettivo di provvedimenti come l'abbassamento dell'obbligo scolastico in netto contrasto con la legislazione europea, i licei quali scuole privilegiate per la formazione culturale dei cittadini, l'indebolimento degli istituti tecnici e infine un accanimento particolare sugli istituti professionali.
Vorrei ricordare che dal 1974 in avanti, gli istituti professionali hanno svolto in questo paese un ruolo molto importante per l'istruzione e la formazione di ragazze e ragazzi che spesso provengono da realtà difficili, da situazioni demotivanti. Ebbene gli istituti professionali in questi anni hanno fornito strumenti importanti per l'inserimento nel mondo del lavoro e  in moltissimi casi sono riusciti a rimotivare questi studenti, a dare loro una nuova dignità, facendo loro scoprire il valore della cultura , tanto che molti di questi ragazzi arrivati alla fine del percorso ,si iscrivevano all'università. Oggi tutto questo patrimonio viene spazzato via da una riforma che declassa l'istituto professionale a scuola di serie B, diminuendo il tempo scuola, impoverendo l'offerta didattica , banalizzando il rapporto scuola - lavoro che a questo punto diventa una mera offerta di mano d'opera a costo zero per le aziende.
Vorrei ricordare qui,  che ad esempio, scompare l'indirizzo grafico pubblicitario, che confluisce in un indirizzo denominato dei “servizi” che comprenderà l'indirizzo aziendale, turistico e grafico pubblicitario. In questo ambito scompaiono tutte le materie qualificanti come Tecnica pubblicitaria, Storia dell'arte, Grafica pubblicitaria, Disegno professionale, Fotografia.
E' superfluo ricordare che a fronte di una scuola che viene completamente defraudata del suo patrimonio culturale, esiste anche un risvolto sindacale da non sottovalutare : molti docenti e personale non docente perderanno il posto di lavoro. Se calcoliamo i posti di lavoro che si sono già persi in un anno e quelli che si perderanno quando la riforma arriverà a regime, se la scuola fosse un'azienda sarebbe una delle aziende con più licenziamenti perchè il turnover coprirà solo in parte i posti perduti e il problema del precariato lo hanno già quasi risolto lasciando definitivamente a casa i precari.

A questo punto credo si renda necessario uno sforzo comune tra genitori, docenti, personale ata e studenti per contrastare a più livelli questa pseudo riforma.
La mia proposta è quella di creare una rete di persone e associazioni che lavorino insieme per organizzare forme di protesta e proposte che siano visibili e incisive.
Sarebbe importante anche riuscire a fare insieme una sorta di censimento dei problemi più eclatanti che ogni scuola ha sul suo trerritorio (mense, spazi, finanziamenti, offerta didattica ecc), per lavorare su singole situazioni in modo più preciso, cercando nel nostro piccolo di vincere qualche battaglia.