A Roma, in vista dello sciopero del 9 marzo, le
metalmeccaniche parlano delle donne in fabbrica e dei diritti negati. Il
testo della Lettera aperta delle lavoratrici Fiat alla Ministra Fornero
Lettera aperta alla Ministra del Lavoro e delle Pari Opportunità Elsa Fornero
e alla Rete delle Consigliere di Parità
Cara professoressa Elsa Fornero,
ci rivolgiamo a lei nel doppio ruolo
istituzionale di Ministra del Lavoro e delegata dal Presidente del
Consiglio a coordinare le politiche di Pari Opportunità, siamo
lavoratrici di varie aziende del gruppo Fiat e Fiat industrial a cui da
gennaio 2012 viene applicato il cosiddetto “Contratto collettivo
specifico di Lavoro di primo livello del 29 dicembre 2010” che pretende
di sostituire ogni precedente accordo e contratto previgente nelle
aziende Fiat ivi compreso il CCNL lavoratori Industria metalmeccanica
privata.
“Contratto” che, come lei sa, è
stato stipulato con associazioni sindacali rappresentative di una
minoranza di lavoratori e lavoratrici del gruppo e contro il parere
della Fiom Cgil, associazione sindacale di maggioranza in Fiat e a cui
molte di noi aderiscono e nelle cui posizioni tutte ci riconosciamo.
Ci teniamo a farle presente che ad
oggi nessun sindacalista delle associazioni firmatarie ha mai chiesto il
nostro parere sulle materie che andava a sottoscrivere e che nessuno ha
inteso sottoporre al voto di lavoratrici e lavoratori le intese
realizzate.
Per questo abbiamo condiviso la
scelta di nostre compagne e compagni di lavoro di promuovere il
Referendum abrogativo del cosiddetto “Contratto” perché quest’accordo ci
toglie diritti e libertà fondamentali in un paese democratico e
peggiora drammaticamente le condizioni di lavoro e di fatica per
ciascuna/o di noi.
Ma noi donne abbiamo una ragione in più per voler cancellare quell’accordo, perché in esso sono contenute norme gravemente discriminatorie nei confronti di madri e padri,
lesive della legislazione vigente e dei principi di parità, sanciti
dalla Costituzione Italiana e riaffermati dalle normative europee.
Infatti il “Premio straordinario
2012” pari a 600 euro lordi verrà erogato esclusivamente a chi avrà
effettuato “nel periodo gennaio- giugno 2012 un numero di ore di
effettiva prestazione lavorativa non inferiore a 870”. Nel testo
dell’accordo è chiaro che è esclusa dal computo delle ore di effettiva
prestazione lavorativa ogni assenza/mancata prestazione
lavorativa retribuita e non retribuita a qualsiasi titolo ivi comprese
“le assenze la cui copertura è per legge e/o contratto parificata alla
prestazione lavorativa”.
Detto in parole semplici ciò vuol
dire che in Fiat qualsiasi assenza dovuta a maternità(ivi compreso il
periodo di congedo obbligatorio e quello cosiddetto sotto ispettorato),
le due ore di riposo per allattamento, congedi parentali, assenze per
malattia figlio, permessi per legge 104, faranno perdere il diritto a
percepire il premio 2012.( Sic!)
Sul Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, (che contiene il recepimento italiano della
direttiva 2006/54/CE relativa al principio delle pari opportunità e
parità di trattamento tra donne e uomini) è scritto che in Italia è
considerato discriminatorio “ogni
trattamento meno favorevole in ragione dello stato di gravidanza, nonché
di maternità o paternità, anche adottive, ovvero in ragione della
titolarità e dell’esercizio dei relativi diritti”riteniamo
quindi palesemente discriminatorio un accordo che nega l’erogazione del
premio in ragione dell’esercizio da parte di lavoratrici e lavoratori
dei diritti a tutela della maternità e a favore della conciliazione.
Inoltre queste somme saranno detassate, secondo
le normative introdotte dal suo predecessore Ministro Sacconi,
contribuendo in tal modo ad allargare ulteriormente il differenziale
salariale tra uomini e donne nelle nostre aziende.
Chiediamo
a lei, per il doppio ruolo istituzionale di cui è investita, e alle
Consigliere di Parità regionali e provinciali competenti per i
territori in cui sono dislocate le sedi di aziende del gruppo Fiat, di
intervenire ad impedire che tale trattamento discriminatorio abbia luogo.
Lo
riteniamo un atto dovuto non solo per noi e tutte le lavoratrici ( e
qualche lavoratore) del gruppo Fiat e Fiat Industrial, ma anche perché
un accordo così palesemente discriminatorio applicato nel maggiore
gruppo industriale d’Italia non potrà che produrre un effetto negativo
su tutta la contrattazione aziendale indicando che la produttività
aziendale viene prima di tutto, contro e sopra ogni diritto di
lavoratrici e lavoratori, facendo arretrare condizioni minime di
civiltà, che già oggi vengono considerate come insufficienti per
garantire nel nostro paese reale parità e pari dignità nel lavoro.
Le segnaliamo inoltre che il nuovo sistema degli orari, la metrica e la turnistica che viene adottata con il nuovo “Contratto “ determina un notevole peggioramento dei carichi di lavoro e dell’affaticamento sulle linee di produzione.
Nessuno - né della gerarchia aziendale, né dei sindacati che hanno sottoscritto quell’accordo - ci ha
dimostrato che tali aggravi non avranno conseguenze negative sulla
salute riproduttiva delle donne inserite nelle linee di montaggio.
Non ci
risulta, infatti , che siano state condotte indagini con rilevanza
scientifica sui riflessi dei nuovi ritmi e organizzazione del
lavoro sulla fertilità femminile, sulla possibilità di portare a termine
in modo regolare e sano le gravidanze e l’allattamento o sulle
alterazioni , disfunzioni e patologie del ciclo mestruale e della
menopausa, derivanti da tale sovraccarico di lavoro.
Le chiediamo quindi che in quanto delegata dal Presidente del Consiglio a coordinare le politiche di Pari Opportunità,
si faccia promotrice di una commissione d’inchiesta indipendente che
approfondisca sul piano scientifico i possibili rischi per la salute
riproduttiva delle lavoratrici nel nuovo sistema degli orari e dei turni previsto dal “Contratto” Fiat e imposto a tutte/i noi.
Infine,
per quanto sopra espresso, le chiediamo di poterla incontrare al fine
di poterle illustrare in forma più articolata e documentata la nostra
situazione e farle conoscere la Fiat a partire dalle concrete condizioni
di lavoro e di vita delle operaie e delle impiegate che vi lavorano
Le lavoratrici del gruppo Fiat / Fiat Industrial
SEGUONO 205 FIRME DI LAVORATRICI DEGLI STABILIMENTI:
fiaTCARROZZERIE MIRAFIORI - Presse Mirafiori - Meccaniche Mirafiori (Fiat PowerTrain) - Fiat SERVICES FIAT RICAMBI none VOLVERA - Fiat FGA (Enti Centrali) - AUTOMOTIVE LIGHT Venaria – FGA OAG -ex Bertone-di Torino
MAGNETI MARELLI di Corbetta , milano
OFFICINE BRENNERO (IVECO) di Verona
Magneti Marelli Powertrain di Bologna e Crevalcore ( Bo)- CENTRO RICERCHE FIAT-Bologna
CNH ITALIA SPA – Stabilimenti di Jesi( AN) e Modena
FIAT AUTOMOBILES Spa di Cassino ( FR)
FIAT SEVELdi Atessa(CH)
FMA di Pratola Serra eirisbus di Flumeri (Av)
Fiat Group Automobiles pomigliano - Fiat Group Automobiles - ex Elasis - Fiat Center Italia - Fiat Powertrain Technologies S.p.a. Pomigliano di napoli
FIAT POWERTRAIN di Termoli
FIAT SATA di Melfi