Uscire dalla crisi, rilanciare l'opposizione sociale.

Dibattito con Giorgio Cremaschi @ CSOA Cloro Rosso Taranto

Utente: Spartanrash
17 / 9 / 2009

A chi si domanda ancora se quest' autunno sarà “caldo” consigliamo di guardare quanto sta accadendo in questi giorni estivi in Italia.
L' esperienza vittoriosa contro lo smantellamento della INNSE a Lambrate sembra avere la forza di porsi come"buon precedente"nella gestione dei conflitti. Basti pensare che nel giro di pochi giorni, quest'esperienza ha scatenato un vero e proprio effetto domino in tutto il Paese che denota l'urgenza sociale e la drammaticità di chi in prima persona subisce gli effetti della Crisi e della “shock -economy”: operai sui tetti della Lasme in Basilicata, rivolta dei precari della scuola con occupazione di diversi provveditorati in tutta Italia, sfrattati romani sui tetti del Campidoglio, cariche della polizia contro l'Onda e i precari dello spettacolo al festival del cinema di Venezia che manifestavano contro il tagli al FUS, e così via...
Secondo i dati dell' Ocse, in Italia la disoccupazone salirà in due anni dal 6.9% all'8% con il PIL che subirà un ulteriore calo dell'1% a fine 2009 (-6% rispetto al 2008 nell'ultimo trimestre). La drammaticità di questa tendenza è ancora più evidente nel nostro Paese a causa della totale inadeguatezza di uno stato sociale (welfare) degno dell'obiettivo per il quale è stato creato (ridurre le diseguaglianze sociali), che in questi anni ha subito un vero e proprio smantellamento in termini di ripetuti tagli di spesa e di politiche non a favore delle fasce piu' deboli: istruzione, sanità, casa e redditi su tutti..
Lo smantellamento dello Stato sociale è in fase di realizzazione in Italia da prima dell' esplosione mediatica della crisi, tanto che non sembra fuori luogo intravedere in questa pratica un disegno ben preciso di quei soggetti e gruppi di potere, Confindustria su tutti, che negli ultimi anni hanno assecondato, e viceversa, il governo di turno. Questo disegno, legittimato inoltre da una mancata doverosa redistribuzione delle ricchezze, si inserisce in uno schema politico di "redifinizione" economica del capitalismo, che punta a nascondere le contraddizioni o a rimandarle invece di risolverle, sempre in nome del profitto facile e "non per tutti".
Di fronte a tutto questo, ad una sistematica riduzione dei diritti e delle tutele, il cittadino, il lavoratore, il precario, lo studente, il migrante, il disoccupato, si è trovato escluso e assolutamente passivo nella scelta di quello che è il suo futuro, esattamente come fosse rinchiuso in un reality show.
Questo sta accadendo e non per caso, ed ha inciso nettamente nel crollo della “partecipazione” dei cittadini e dal diffuso disorientamento delle più tradizionali forme di aggregazione sociale, politica e sindacale.
In un quadro in cui il Parlamento è oramai svuotato di qualsiasi significato e l'attenzione dei media verso i drammi sociali è sempre piu' ai margini, bisogna riconoscere nella potenzialità dei movimenti l'unica chiave in grado di scardinare i meccanismi della crisi (precarietà, guerra tra poveri, paura, ronde,etc) interrogandosi anche sulla necessità di una piu' elevata radicalità dei conflitti.
Basti pensare all' ONDA degli studenti, che ha avuto il merito, anche nella “determinatezza” del movimento (pagandone le conseguenze con un'assurda repressione), di portare, con lo slogan "noi la crisi non la paghiamo", l'attenzione dei media e dell'intero Paese sul tema della crisi; e che è anch'essa pronta a ripartire..

Il dilemma sul come rilanciare un'efficace controffensiva, anche in termini di serie e radicali proposte politiche, che riesca a intrecciare le esperienze dei precari della scuola, gli studenti dell'Onda, gli operai, e gli altri soggetti in difficoltà ci pone tutti davanti a degli interrogativi e non può non interessare, a livello italiano, il sindacato piu' grande d'europa, la CGIL.

Anche a Taranto, città martoriata da disoccupazione, precarietà sociale, dal dissesto economico piu' grande della storia della Repubblica, da un inquinamento senza eguali a livello europeo e dalla cassintegrazione di diverse migliaia di lavoratori, urge la necessità di dare risposte concrete alla Crisi e alle vertenze locali anche in un quadro di ridefinizione del futuro della città stessa.

Parleremo di tutto questo Giovedì 24 Settembre 2009 alle ore 18 con:

-Rosario Rappa (segretario provinciale FIOM-CGIL Taranto)

-Giorgio Cremaschi (rete 28 Aprile, segreteria nazionale FIOM-CGIL)

Centro Sociale Occupato Autogestito
Cloro Rosso Taranto

Locandina