Casa, reddito, dignità

Parma - Continua la campagna "Senza casa non ci sto!".

Due giorni di lotta per il diritto alla casa.

6 / 3 / 2011

Tutto ha inizio venerdì alle 8 di mattina nel quartiere San Leonardo, a due passi dalla stazione e dal centro di Parma. Gli attivisti della Rete diritti in casa hanno raggiunto due famiglie che rischiavano da lì a poco di finire in strada a causa dello sfratto esecutivo. Grazie al cospicuo numero di partecipanti al picchetto antisfratto, è stato possibile difendere in contemporanea le due abitazioni.

Ad essere colpite questa volta sarebbero state una famiglia con due bimbi in tenera età residenti in via Trento, con 17 punti nella graduatoria per l’assegnazione delle case popolari, e una famiglia con un bimbo di 7 mesi e una di due anni e mezzo residente in via Imperia 1 con 14 punti per la casa popolare.

Sono entrambe situazioni che potrebbero avere, con un po’ di razionalità, un risvolto positivo e sereno per le famiglie sotto sfratto. Basterebbe garantire il passaggio da casa a casa attraverso l'assegnazione della casa popolare tenendo in considerazione gli elevati punteggi.

Ma tutti sembrano indifferenti davanti a queste tragedie famigliari che si vorrebbero tenere nascoste, indifferenti in particolare sono coloro che hanno responsabilità oggettive in queste situazioni, in particolare i proprietari di casa, il Comune e il Governo che ha approvato nel decreto mille proroghe la sospensione degli sfratti solo per finita locazione e solo per alcune categorie particolarmente deboli, escludendo dalla sospensione, nonostante la crisi, i casi di morosità incolpevole.

Tutto questo mentre si fa un enorme regalo ai proprietari di casa, che pagheranno, con la cedolare secca, meno tasse sugli alloggi che affittano.

Questa famiglie hanno deciso di non vivere questo momento di difficoltà come una tragedia privata ma di rendere pubblica e politica la propria condizione, avvalendosi dell’appoggio di altre persone che hanno subito o sono in procinto di subire degli sfratti e del supporto militante della Rete Diritti in Casa.

Bloccare gli sfratti è possibile!

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Dopo le conquiste del venerdi mattina, le mobilitazioni sono continuate anche sabato: sei nuclei familiari in emergenza abitativa, supportati dalla Rete diritti in casa, hanno occupato in via Trento una palazzina abbandonata da oltre 10 anni di proprietà di una grande immobiliare.

Un gesto dovuto non solo all'estremo stato di necessità di famiglie che vivono in strada o in macchina, ma anche al bisogno di denunciare la gravissima situazione politica e sociale in cui i precari e i disoccupati vivono oggi a Parma. Tanti i passanti che hanno solidarizzato con gli occupanti e che hanno raccontato la propria condizione precaria, alle prese con la perdita del posto di lavoro e il peso degli affitti sempre più insostenibile.

Nonostante il proprietario della palazzina fosse un multi proprietario, senza alcuna intenzione di restaurare a breve l'edificio per utilizzarlo, la Questura ha optato per uno sgombero forzato di tutti gli occupanti dopo 8 ore dal loro ingresso.

A questo punto la protesta si è spostata sulla strada ed è nato un corteo spontaneo per le vie centrali della città che ha causato diversi disagi per il traffico, fino in piazza Garibaldi sotto il Comune di Parma.

Ovviamente non sarà uno sgombero a fermare la lotta per il diritto alla casa: ogni casa vuota sarà occupata, per ogni sgombero la città verrà bloccata.

Lasciare le case vuote non ha senso: le case devono essere fatte per essere abitate e non per speculare!

La Rete diritti in casa invita tutte/i a partecipare allo sportello per il diritto alla casa di martedi 8 marzo presso la Casa Cantoniera Autogestita per organizzare e continuare  le mobilitazioni.

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