"In 10 anni affitti su del 177%". La Sru propone: tassare case sfitte

Critiche e suggerimenti nel corso dell'incontro "Prendere casa a Parma" organizzato dalla Società di riappropriazione urbana. In dieci anni "non sono state costruite nuove case popolari, anzi ne sono state messe all’asta e vendute ben 74, mentre quest’anno il numero di domande per una casa popolare è arrivato a più di 1600".

8 / 2 / 2010

Quali sono le reali esigenze che guidano la trasformazione a Nord della città operata dalle Stu Stazione, Pasubio e Authority? "A quanto sembra la risposta non ha niente a che vedere con la lotta al degrado, ma piuttosto con l'appetito dei palazzinari che stanno facendo affari d'oro sulla cosiddetta riqualificazione, con pochi o nulli benefici sulla qualità del vivere".

Lo sostiene la Società di riappropiazione urbana che tira le fila dell'incontro dal titolo "Prendere casa a Parma" che si è tenuto nella sala civica del quartiere San Leonardo e a cui ha partecipato il professor di Urbanistica Giovanni Caudo dell'università Roma Tre. Secondo la Sru "interi pezzi di città vengono svenduti a grossi gruppi che poi speculano sulle aree, trasformando la città in maniera da far salire i prezzi delle case e degli affitti e negare gli spazi pubblici. Piazze e panchine spariscono per evitare stazionamenti, si è obbligati a passare senza fermarsi, facendo sosta solo in luoghi a pagamento, bar e negozi".

A Parma, in dieci anni, fanno i conti gli attivisti, i prezzi degli affitti sono "saliti del 177% nelle zone semicentrali e del 200% in quelle centrali. Una situazione che riguarda il 20% della popolazione residente". Prezzi di questo tipo renderebbero preferibile contrarre un mutuo, cosa impossibile per chi si trova a lavorare con contratti atipici (la quasi totalità dei giovani ha un contratto di questo tipo). Gli appartamenti sfitti, che sono il 18% di tutte le abitazioni della Provincia di Parma, "rappresentano un altro tassello della speculazione, se fossero sul mercato infatti farebbero crollare gli affitti". Ulteriore punto debole è la "mancanza di interventi pubblici che vadano efficacemente a calmierare questo mercato". Sempre in dieci anni "non sono state costruite nuove case popolari, anzi ne sono state messe all’asta e vendute ben 74, mentre quest’anno il numero di domande per una casa popolare è arrivato a più di 1600".



Politiche abitative. Vi sono provvedimenti che garantirebbero un vero diritto alla casa.
A cominciare dalla tassazione degli alloggi sfitti ( affitti che non superino il 10% del salario); il blocco degli sfratti (con estensione retroattiva della moratoria sui mutui a chi ha perso il lavoro); abolizione della legge 431/98 sulla liberalizzazione degli affitti e relativo recupero degli stabili abbandonati per costruzione di nuove case popolari senza ulteriore consumo di suolo. "La città deve essere costruita attorno agli abitanti e non sono gli abitanti che devono adeguarsi alla speculazione indiscriminata", conclude la Società di riappropriazione urbana di Parma.

Tratto da: La Repubblica di Parma, 7/2/2010