Riprendiamo da BellunoPiù una lettera di Maria dal carcere amburghese di Billwerder, indirizzata ai suoi compagni e compagne del Postaz di Feltre (BL) e scritta il 14 luglio. Maria è una delle compagne arrestate in seguito alle mobilitazioni avvenute ad Amburgo durante il G20 che, come gli altri 5 attivisti italiani, rimarrà nelle carceri tedesche almeno fino alla fine del prossimo mese, in attesa di giudizio. Giovedì 27 luglio si terranno a Roma, Milano e Venezia iniziative sotto le sedi diplomatiche tedesche per chiedere la liberazione di Maria, Fabio, Orazio, Alessandro, Emiliano e Riccardo.
Venerdì 14 Luglio 2017
Oggi 2 secoli fa il popolo in armi espugnava la Bastiglia,
oggi coloro che festeggiano questa data fondatrice delle attuali democrazie
innalzano nuove bastiglie ovunque.
Nessuno deve più stare qui dentro, mai più, è troppo per una persona sola.
Ci sono minorenni, donne incinte, donne con neonati e donne che dovrebbero
stare in ospedale, tutte nelle stesse tute grigie.
So che state facendo tutto il possibile per tirarmi fuori e vi ringrazio, mi
dispiace farvi stare in pensiero.
Ho qui il vostro telegramma. In realtà speravo di uscire oggi e di ringraziarvi
a voce, invece sono di nuovo qui. Il ricorso non è stato accolto, ma
sicuramente ne saprete già (più di quanto?) vi arriverà questa lettera.
Eravamo cinque nella stessa situazione qui nel mio braccio, le due tedesche
sono uscite mercoledì, oggi è uscita la ragazza del Venezuela, però con una
cauzione di 10000 euro.
Sì, diecimila.
Restiamo io ed una ragazza curda. È così forte lei, sempre positiva, nonostante
abbia due fratelli morti combattendo in Kurdistan. L’unica cosa positiva qui
sono le relazioni che si creano. Sono tutte così gentile, altruiste, tutte sono
pronte a darti un abbraccio.
Per il resto non ho più illusioni su nulla.
L’altro giorno ci hanno fatto uscire in tre con la scusa di parlare con
l’avvocato. In realtà volevano prelevarci il DNA. Bisogna aspettarsi sempre il
peggio qui, e non è nella mia natura.
La prima prigione in cui ci avevano messi era un prefabbricato con queste stanzine
di 10 metri quadri, eravamo in 5 lì dentro per 2 giorni senza niente, senza
finestre, dovendo chiedere per bere e per andare in bagno con la guardia che ti
sorvegliava. Praticamente senza mangiare.
Qui è un po’ meglio, almeno ho un letto e un bagno. Lo saprete già che
sono finita dentro solo perché mi sono attardata ad aiutare una ragazza con un
piede rotto. Rotto davvero, con l’osso fuori ed il piede attaccato solo per
metà. Non credo che me lo toglierò mai dalla mente, insieme alla polizia
che picchia a mani nude. E non credevo fosse possibile finire dentro per
questo, per non aver fatto davvero nulla, anche se tutte qui sono dentro per
cose da nulla, furti soprattutto.
Ragazzi, scrivete qualcosa su quello che sta succedendo per favore. Non state
in silenzio. Se volete pubblicate quello che vi scrivo.
Non so nulla di Fabio invece, gli ho scritto e non mi ha risposto, dovrebbe
essere nel mio stesso carcere. Se avete sue notizie scrivetemele, e scrivetemi
comunque. Se potete mettetemi dentro un francobollo per rispondere. Io almeno
fino a mercoledì sarò qui, e poi non lo so.
Vi voglio un sacco di bene, a tutti voi un abbraccio.
Spero di tornare presto.
Maria