TRENTO - Si erano presentati all'ingresso dell'auditorium Santa Chiara
un'oretta prima dell'inizio della cerimonia di conferimento delle
medaglie al valore civile agli eroi della val Lasties per contestare il
ministro Maroni. Una protesta che è valsa ad una ventina di persone una
denuncia per manifestazione non autorizzata. Ora la procura ha chiuso
l'inchiesta e gli indagati sono stati tutti raggiunti dall'avviso di
conclusione delle indagini: per tutti si profila il pagamento di
un'ammenda per avere violato l'articolo 18 del Testo unico di pubblica
sicurezza. La protesta, come detto, era scattata il 26 novembre. Armati
di striscione e megafono una cinquantina di manifestanti si erano
presentati all'ingresso dell'auditorium: c'erano militanti del Centro
sociale Bruno, di Onda Anomala, Filcams, Federazione della Sinistra e
studenti.
Massimo rispetto per la cerimonia e, soprattutto per
le persone premiate, avevano detto i manifestanti. L'auditorium era
davvero gremito in ogni ordine di posti: tantissimi erano infatti
arrivati a Trento per rendere omaggio ai soccorritori sopravvissuti e
agli eroi scomparsi. Ma i manifestanti non avevano risparmiato slogan e
critiche contro il ministro Maroni. «Siamo solidali con le famiglie
delle vittime, non vogliamo sporcare questa cerimonia. Esprimiamo solo
il dissenso verso il ministro - aveva spiegato Stefano Bleggi, del Csa
Bruno - Siamo indignati: Maroni è un ministro indesiderato: razzista e
fascista. Questa è una passerella indegna. È ipocrita consegnare le
medaglie d'oro quando si è complici di quello che sta succedendo in
questo Paese». Non era mancato qualche momento di tensione quando i
manifestanti avevano cercato di raggiungere l'auditorium, blindatissimo
per la presenza del rappresentante del governo. C'erano poliziotti e
carabinieri in tenuta anti sommossa a presidiare l'accesso da via Santa
Croce, agenti della Digos e forze dell'ordine, in divisa e in borghese.
Ed anche l'accesso da via Piave era transennato. I manifestanti, con una
piccola carica, erano stati fatti indietreggiare. Nel frattempo, tutto
veniva registrato dall'occhio attento e dalle telecamere degli agenti
della Digos, che hanno presentato alla procura una relazione sulla
manifestazione. Una ventina, come detto, le persone identificate e
denunciate per manifestazione non autorizzata.
Tratto da "L'Adige" del 17/02/11