Un documentario di Stefano Liberti ed Enrico Parenti sul campo attrezzato di via del Salone

Campososta (2013)

Il campo di Via Salone è il campo rom più grande d’Europa

Utente: ZaLab
27 / 6 / 2013

Gli autori della terza scheggia di Za, Campososta (8'), si focalizza su di un tema quanto mai caldo in Italia, quello dei campi attrezzati riservati a determinati gruppi umani quali rom, bulgari, bosniaci et alias. A prima vista sembrerebbero popolazoni straniere, ma in realtà la stragrande maggioranza è nata in Italia anni fa e in molti casi le famiglie risiedono in Italia da generazioni. Pur nella loro precarietà e ingiustizia sociale, i campi attrezzati presentano alcuni servizi che attenuano una segregazione "etnica" molto più aspra in molti altri luoghi delle nostre città dove ci sono campi informali in condizioni sanitarie peggiori.

Stefano Liberti ed Enrico Parenti sono entrati nel cosmo del campo di Via del Salone per cercare di capire alcune dinamiche ad esso interne ed esterne.

Guarda qui il video: http://vimeo.com/62173099#at=0

SINOSSI

All’interno vivono circa 1200 persone rom di varia origine (rumeni, serbi, montenegrini, bosniaci). Il campo è fuori dal grande raccordo anulare (G.R.A.), non è collegato con i mezzi pubblici e non ha alcun spazio comune. La distanza tra i container dove vivono le famiglie è di circa due metri. I bambini vanno la mattina a scuola in istituti molto lontani grazie a un servizio di pulmini e, date le distanze e il traffico mattutino, arrivano quasi sempre in ritardo di almeno un’ora.

All’interno del campo la tensione è alta. Le varie comunità non comunicano, il livello di istruzione è bassissimo e al contempo la disoccupazione è alta. Il mini-doc segue la quotidianità del campo: gli adulti che tentano di sbarcare il lunario con lavori di fortuna; i bambini che vanno a scuola; gli adolescenti che trascorrono le giornate senza far nulla, molti dei quali, pur essendo nati in Italia, non hanno la cittadinanza e quella d'origine l’hanno perduta in seguito all’implosione dell’ex Jugoslavia. Il "campo sosta" di via di Salone è l'emblema della politica di ghettizzazione su base etnica dei rom operata dalle amministrazioni comunali di Roma dal 1994 a oggi.