Registriamo
con enorme stupore l’ennesimo tentativo maldestro di portare “sviluppo”
in Calabria, ed a Lamezia in particolare, con la realizzazione di opere
ed impianti faraonici che nulla hanno a che fare con il tessuto
produttivo e sociale del comprensorio lametino. E’ proprio di questi
giorni l’annuncio di un nuovo programma di sviluppo che sarà concordato
tra la Lameziaeuropa, la Regione ed il Governo per la realizzazione di
tre nuove centrali energetiche: due a biomasse (gas e liquide) ed una
fotovoltaica proposte dalla TOZZI SPA, una holding con sede a Ravenna.
Nonostante la Calabria abbia una eccedenza produttiva in termini
energetici pari al 25% (energia che poi viene esportata), si persevera
con la realizzazioni di impianti come quello a biomasse a forte impatto
ambientale soprattutto in un’area a forte prevalenza agricola e
turistica e comunque già devastata dagli scarichi abusivi di molte
realtà aziendali locali e da un depuratore che oramai da anni sversa
fogna direttamente a mare. Sicuramente questi tre progetti verranno
spacciati come la panacea di tutti i mali del mezzogiorno: nuova
occupazione diretta e derivante dall’indotto, come d’altronde doveva
essere con il Patto Territoriale Lametino che ha visto soltanto il
proliferare di aziende fantasma e truffe per l’accaparramento di fondi,
senza la minima traccia dell’incremento occupazionale previsto dai
patti sottoscritti tra imprese, comune e sindacati. Molte delle aziende
aderenti al Patto Territoriale sono state coinvolte in scandali per
truffe ai danni della UE con gli oramai inevitabili intrecci con la
‘ndrangheta che, come più volte denunciata anche dalle varie
commissioni antimafia, ha da tempo spinto i propri interessi proprio
sui terreni e sulle attività ricadenti nell’area industriale lametina.
A questo insediamento energetico (si parla di 60 ettari di terreno) si
aggiunge la proposta della Prim Srl di Torino di realizzare un porto
turistico sempre nell’area adiacente l’ex pontile SIR oramai ridotto ad
un accumulo di ferraglia arrugginita. Non è bastata dunque la
disastrosa avventura dei Rovelli negli anni settanta con il progetto
SIR, oggi si intraprende la stessa strada fatta di affarismi, mala
politica e avventurismo economico senza la minima ricaduta sul tessuto
sociale (si parla di appena 50 posti di lavoro) e con un impatto
ambientale devastante (si pensa all’area fociale del Turrina, una delle
aree di interesse naturalistico più belle del golfo di Sant’Eufemia
oltre alle emissione derivanti dall’impianto a Biomasse). Chiediamo
inoltre, all’Amministrazione Speranza ed al Consorzio per lo Sviluppo
Industriale della Provincia di Catanzaro, una presa di posizione forte
di netta contrarietà ai tre devastanti mega progetti, convinti che
esista un diverso modo di gestire la cosa pubblica ed il proprio
territorio basato sulle energie alternative da fonti rinnovabili, sul
riciclaggio dei rifiuti, sulla politica dei rifiuti zero, sulla
gestione dei beni comuni dal basso, dove la popolazione diventi
artefice delle proprie scelte. Per questo chiediamo al Sindaco Speranza
che venga indetta un’assemblea popolare per poter discutere dal basso
del destino del nostro territorio e di un modello alternativo di
sviluppo del nostro comprensorio.
Amolamezia - Area dei Beni Comuni Decollatura - Casa della
Legalità e della Cultura - Collettivo Altra Lamezia - Comitato Contro
la Centrale a Biomasse di Panettieri - Comitato Lametino Acqua Pubblica
- Comitato Lamezia Rifiuti Zero - Italia Nostra - Mondo Libero -
Partito della Rifondazione Comunista - Circolo Rua Sao Joao - Sinistra
Critica - USB
No all'impianto a biomasse nel Lametino
Subito un'assemblea pubblica e popolare!
19 / 3 / 2011