Il vero volto di Expo 2015

Sgombero all’alfa di Arese

POLIZIA E CARABINIERI TUTELANO LE SPECULAZIONI IMMOBILIARI IN VISTA DI EXPO 2015.

Utente: Sos Fornace
9 / 4 / 2011

Questa mattina un centinaio di carabinieri e poliziotti hanno sgomberato il presidio dei 62 lavoratori di Innova Service che da 56 giorni occupavano la portineria sud ovest dismessa dell’Alfa Romeo di Arese, da quando cioè sono stati licenziati in tronco senza alcun ammortizzatore sociale.Durante la brillante operazione di polizia, celerini dal fisico possente, non senza vergogna, hanno cacciato fuori tra svenimenti e mancamenti i lavoratori e le lavoratrici, molte delle quali prossime alla pensione, colpevoli di protestare per rivendicare un posto di lavoro che gli spetterebbe di diritto.Licenziamenti politici, in quanto Innova Service ha alcuni mesi fa chiuso l’appalto con cui gli erano stati assegnati lavori di pulizia e portineria del sito Alfa, senza volerlo rinnovare, ma nessuna azienda è formalmente subentrata.Una vicenda inquietante, poiché proprietaria di Innova Service è Angela Di Marzio, colei che è indagata perchè lo scorso anno fece mettere una microspia sotto al tavolo di Sala, allora City Manager del Comune di Milano e oggi amministratore delegato della società di Expo 2015. E ancor più inquietante perché la società che vuole fare piazza pulita dei lavoratori, tutti iscritti allo Slai Cobas, è Euromilano, la stessa società che è proprietaria dell’area di Cascina Merlata, in cui si sta per compiere un’immensa speculazione edilizia in nome di Expo 2015.

Insomma il disegno è molto chiaro: nell’area Alfa Euromilano vuole costruire il centro commerciale più grande d’Europa e i parcheggi di Expo. A fine dello scorso ottobre, grazie all’opposizione del centro sociale Fornace, dello Slai Cobas, dei comitati cittadini di Rho e Arese, l’accordo di programma per questa mega speculazione edilizia è stato bocciato dal consiglio comunale di Rho. A distanza di poche settimane la Regione Lombardia, Formigoni con l’appoggio anche della Lega Nord che nei comuni si era astenuta, ha traslato la speculazione edilizia di qualche centinaio di metri, escludendo il territorio di Rho e proseguendo su Arese e Lainate. Poi è partita la spedizione punitiva che si è concretizzata nello sgombero del centro sociale fornace, con la immediata rioccupazione la sera stessa e la caduta del sindaco ciellino Zucchetti il giorno dopo, mentre contemporaneamente venivano spedite le lettere di licenziamento agli altri oppositori, i lavoratori di Innova Service iscritti allo Slai Cobas. Se la puzza di Mafia non è sufficiente ricordiamo anche che la Greenfluff, una società che tratta rifiuti con lo stabilimento proprio accanto a dove è stato ricollocato il progetto del nuovo centro commerciale, è inspiegabilmente andata a fuoco per un incendio doloso sempre nel mese di gennaio.

Inutili sono state le ripetute denunce di parte sindacale, di fronte ad una giustizia a senso unico, che ripristina la legalità con i manganelli quando i lavoratori rivendicano occupazione, ma che è sorda quando l’illegalità manifesta viene da chi gestisce potere politico ed economico a Milano. D’altra parte sia il Prefetto sia il Sindaco di Milano, di fronte alle preoccupazioni per Expo, hanno pochi mesi fa sostenuto che la Mafia in Lombardia non esiste. Infatti non esistono infiltrazioni nelle istituzioni, ma le istituzioni stesse gestiscono in modo mafioso con i grandi capitali le trasformazioni del territorio, attraverso le speculazioni edilizie e il riciclaggio di denaro sporco.Questo è il biglietto da visita di Milano per Expo 2015, che si preannuncia come un evento di cui ci dovremo vergognare di fronte al mondo per decenni e che invece di essere un volano per l’economia, sarà un disastro per il territorio, in cui a conti fatti si perderanno posti di lavoro e si creerà una bolla speculativa i cui effetti si pagheranno per lungo tempo.Da parte nostra la solidarietà e la vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici oggi sgomberati e che sono l’unico barlume di dignità che lascia una speranza, mentre i pescecani immobiliaristi e speculatori girano attorno alle aree dismesse del territorio sempre più affamati.