Continua la campagna contro gli ogm

CONTROSEMINA A CANAPA E FARRO BIOLOGICO NEI CAMPI CHE L'ANNO SCORSO SONO STATI COLTIVATI

1 / 4 / 2014

Domenica 30 marzo a Vivaro (Pn) è stata una giornata di semina. Non di Mais OGM MON810, come vorrebbero fare nuovamente gli agricoltori di Futuragra e le multinazionali del transgenico che nel 2013 lo hanno seminato nei campi friulani ed in altre località, bensì di farro biologico e canapa per fibre tessili, sementi -seminate a spaglio- che purificano e rigenerano la terra, bene comune.

In questo modo, centinaia di attivisti del movimento contro gli OGM hanno indicato la necessità di mobilitazioni concrete per impedire le preannunciate coltivazione di Mais transgenico.

AltrAgricoltura Nord Est esprime solidarietà con questa azione di recupero della terra e con chi lotta quotidianamente per fermare la coltivazione degli OGM in Italia, in Europa e nel mondo. Siamo convinti, infatti che se non si agisce subito non ci sarà più possibilità di tornare indietro: attraverso l'impollinazione i geni modificati contaminano gli altri terreni impedendo concretamente la coesistenza con ogni altro metodo di coltivazione, sia esso biologico o convenzionale. Ricordiamo inoltre che gli OGM non solo minacciano la biodiversità, ma mettono anche a rischio la salute umana e animale. Le produzioni transgeniche presuppongono un sistema agroalimentare dove il cibo e l'alimentazione sana e nutriente non sono un diritto ma un business per poche grandi multinazionali.

Come associazione, crediamo fermamente nella necessita di costruire una mobilitazione ampia in grado di impedire la coltivazione in campo di piante transgeniche e la presenza di OGM nelle nostre tavole. Questo significa non solo fare pressione sulle istituzioni nazionali e dell'Unione europea ma anche agire sui nodi che valorizzano questo tipo di tecnologie dandogli uno sbocco commerciale nella grande distribuzione del cibo e nei consorzi agrari che veicolano la mangimistica per gli allevamenti.

AltrAgricoltura Nord Est invita quindi tutti i cittadini a partecipare attivamente alla “campagna per un territorio senza OGM” esigendo innanzitutto da chi vende prodotti alimentari la garanzia che i cibi non contengano OGM così come tutti gli animali da cui derivano produzioni (formaggi, carne, ecc.) siano alimentati con mangimi non transgenici.

Solo un esteso movimento di massa può evitare l'affermazione degli OGM in Europa: invitiamo perciò tutt* a scendere in campo ed organizzare azioni (volantinaggi, presidi, boicottaggi, incontri informativi, ecc) che creino una pressione crescente sui canali della distribuzione agroalimentare e sulla politica.

AltrAgricoltura Nord Est

Padova 30/03/2014