Oggi oltre 200 persone si sono riunite
in Presidio sotto la sede di Equitalia in Corso Meridionale a Napoli,
in una manifestazione pubblica che pure era nata spontanea e
improvvisa dopo l'ennesimo gesto di disperazione causato dalle
logiche e dalle modalità operative di Equitalia: il tentato suicidio
dell'artigiano Pietro Paganelli, mentre in questi giorni altre
tragedie si sono consumate.
Perciò comitati di precari, centri
sociali, reti studentesche, sindacati di base sono scesi in piazza
con lo slogan :"Meglio la ribellione della disperazione!".
Al presidio tanti che sono convenuti leggendo il manifesto e
tra loro anche scrittori e sceneggiatori sensibili alla questione
sociale come Maurizio Braucci.
Sui presenti almeno l'80% ha
ricevuto una cartella esattoriale di Equitalia... direttamente o
tramite la propria famiglia. La disperazione di storie come quella di
Enrico, precario che tentando di aprire un mutuo ha scoperto di avere
la casa ipotecata per delle tasse della spazzatura non pagate (nella
città della continua emergenza rifiuti...) negli anni '90. 1000 euro
che con gli interessi sono decollate direttamente a 2800 euro e che
sono bastati a ipotecargli l'unica casa di abitazione. O Giovanni,
pensionato con una cartella esattoriale di 8000 euro che urlava al
microfono: "finisce che morirò prima io del mio debito!".
Ed
è proprio questa la questione: questa spa messa dai governi a
gestire una forma di strozzinaggio legalizzato contro le fasce deboli
della popolazione: lavoratori, precari, disoccupati, pensionati, già
vessati dalla crisi e aggrediti dalle cosiddette politiche di
"austerity". Mentre la grande evasione e i grandi capitali
rimangono intoccati nei paradisi fiscali!
Il debito è diventata
quasi una nuova condizione di cittadinanza per i soggetti sociali
subalterni.
Il presidio aveva chiesto che lo sportello
restasse chiuso almeno oggi in segno di lutto e di rispetto per le
tragedie di questi giorni. Invece ha continuato a funzionare blindato
da cinque camionette della celere... Questo ha alimentato la
tensione, i manifestanti hanno occupato la strada ed è partito un
simbolico lancio di uova e di vernice rossa contro la sede di
Equitalia che infine ha chiuso. A quel punto però la celere ha
caricato ben quattro volte!
I presidianti hanno cercato di
difendersi come potevano di fronte alla furia dei manganelli, ma ciò
non ha ovviamente impedito che almeno cinque persone si spaccassero
il capo, in tre costrette ai punti di sutura in ospedale.
La
realtà è che Equitalia è un vero tabù politico: mentre per le
manifestazioni di protesta contro questo mostro arrivano processi e
denunce, nessuno la mette in discussione, malgrado persino gli
scandali del suo management che guadagna centinaia di migliaia di
euro all'anno sul sangue della povera gente (e le cui società
comprano le case pignorate...).
Ma non ci fermeremo e facciamo
appello alla mobilitazione a Napoli come in tutta Italia, dove le
iniziative pubbliche si stanno moltiplicando!
Rivendichiamo tutti
la chiusura di Equitalia e di tutte le altre ipotesi di agenzie del
genere (compreso quelle che vorrebbero costituire i comuni nel 2013),
la fine di questi metodi usurai e una sanatoria dei debiti delle
fasce deboli della popolazione: precari, disoccupati, lavoratori e
pensionati che non possono reggere questo assedio alle proprie vite
nell'impotenza e nella disperazione!
Non pagheremo noi la vostra
crisi!
Ovviamente il nostro obiettivo di lotta non sono gli
impiegati che stanno dietro a uno sportello, ma questa spa dello
strozzinaggio che deve fermarsi.
Venerdi prossimo assemblea
pubblica in largo Ponte di Tappia. La mobilitazione continua,
difendiamo solo il nostro futuro!
Realtà dei movimenti
napoletani contro Equitalia - a Napoli
Venerdi' 18 assemblea popolare in Via Roma contro Equitalia
Napoli - Meglio la ribellione che la disperazione
Il comunicato delle realtà napoletane contro Equitalia
11 / 5 / 2012