Di seguito riportiamo il comunicato di Andrea Alzetta in risposta all’articolo del “Messaggero” che lo dipingerebbe come l’ennesimo personaggio pubblico coinvolto nella vicenda “Mafia Capitale".
Sul Messaggero si tenta il colpaccio: coprire con il fango di “Mafia Capitale” anche le esperienze di Cooperazione Sociale sana e le poche persone che hanno sempre denunciato connivenze e malaffare.
Con gli scampoli dell’inchiesta su “Mafia Capitale” qualcuno sta provando a regolare i conti con chi da anni combatte a viso aperto contro i poteri forti della città guadagnando solo denunce, arresti ed estromissione dal Consiglio Comunale.
Temevamo che dietro le accuse di malaffare potesse emergere il tentativo di cancellare anche l’esperienza e il patrimonio di risorse e di opportunità rappresentato dalla Cooperazione Sociale cittadina che, spesso in solitudine e senza sostegno, sta reggendo l’impatto tremendo della crisi sul welfare e sulle periferie.
Purtroppo sta accadendo e come sempre il Messaggero di Caltagirone si erge a cantastorie di questa vulgata interessata e infamante.
Come d’altronde ha già fatto con le occupazioni abitative sempre dipinte come luoghi di violenza, estorsioni e mazzette, mentre a Roma sono sempre state luoghi dove donne e uomini, a cui vengono negati diritti, organizzano percorsi e lotte per costruire una città più giusta.
Vi diciamo solo una cosa: NON VI AZZARDATE!!
Non provate neanche per un momento ad accostare la mia storia, quella di Action e della Cooperativa Sociale l’Arancia per la quale lavoro alle vostre schifezze. Le elucubrazioni di Buzzi e Carminati sono i vaneggiamenti di chi pensa che tutto il mondo funzioni come loro, che tutti gli appalti sono truccati e tutti i politici corrotti. Non è così per fortuna e la mia storia personale e politica sta lí a dimostrarlo.