Sgombero fallito grazie a una condivisione cittadina così profonda e convinta che ha visto decine di persone schierarsi apertamente con il presidio, muovendo i propri corpi e intrecciandoli ai corpi allegri dei ragazzi seduti a terra, o intervenendo fra loro e la polizia.

#occupytrieste – uno sgombero fermato dalla potenza del comune

2 / 11 / 2011

È stata una grande giornata a Trieste. Questa mattina, puntuale come equitalia, la digos è arrivata in piazza per sgomberare l'accampamento di piazza unità. Ma non ci è riuscita. Ha dovuto lasciare, come la volpe e l'uva. “Ci piacerebbe”, ha detto al Sindaco Cosolini, “ma non ci riusciamo”.

Non ci sono riusciti a causa della grande e profonda condivisione che la città degna ha mostrato con l'assemblea che per due ore ha impegnato centinaia di occupanti e di cittadini che sono accorsi alla notizia dello sgombero o che semplicemente passavano di là in una mattina di sole.

Un condivisione così profonda e convinta che ha visto decine di persone schierarsi apertamente con il presidio, muovendo i propri corpi e intrecciandoli ai corpi allegri dei ragazzi seduti a terra, o intervenendo fra loro e la polizia.

Al punto che, tra questa reazione aperta e convinta, e la determinazione dei ragazzi che non accettavano né di collaborare né di restare lontani dal presidio una volta trascinati via, la polizia ha dovuto arrendersi, essendo per di più impensabile usare una forza meno che misurata di fronte ai volti sorridenti e allegri di ragazz@ indomabili.

Una grande vittoria di uno spazio comune, che, costituito da molti e diversi, ha saputo costruire un consenso largo e profondo in città: un con-senso, un senso comune del mondo e della democrazia, affrontando senza paura e senza compromessi temi per nulla banali come il debito, la finanza, i beni comuni e la democrazia.

Dopo questa straordinaria vittoria, una grande assemblea ha discusso su come dare un nuovo slancio a questa giornata, sapendo che nel rigido e ventoso clima triestino, continuare indefinitamente con un accampamento sembra una strada che difficilmente può garantire un lungo orizzonte temporale. Contemporaneamente, dopo la straordinaria esperienza di Piazza Unità è parimenti impensabile abbandonare il grande spazio politico di intervento sui nodi della crisi che è stato conquistato oggi.

La prospettiva condivisa è stata quella di ottenere uno spazio fisico differente dall'acampada in piazza ma che permettesse di preservare il livello di iniziativa e di interlocuzione con la città accumulatosi fino ad oggi. Dopo un tentativo di occupazione di un intero edificio vuoto, fino ad un anno fa sede di Unicredit – con tutte le suggestioni che ciò può offrire, diventato una trattativa cittadina con l'autorità di ordine pubblico e il sindaco tutt'ora in corso, #occupytrieste è ritornata in assemblea in piazza unità – dove l'accampamento persiste tuttora.
Domani la piazza deve essere resa disponibile, e una nuova assemblea è convocata per le le ore 14.

..think different: people before profits.

#occupytrieste