Sale la tensione in Iran, dopo la vittoria contestata di Mahmoud
Ahmadinejad. Secondo quanto reso noto dalla radio statale, sette
persone sono rimaste uccise ieri sera negli scontri seguiti a un
«tentativo di assaltare una postazione militare» a Teheran. Nessun
altro dettaglio è stato riferito dall'emittente, all'indomani
dell'imponente manifestazione di piazza dei sostenitori del candidato
sconfitto alle presidenziali Mirhossein Moussavi.
Le autorità iraniane avevano respinto la richiesta del leader moderato
di consentire lo svolgimento di una marcia di protesta contro i
risultati delle elezioni presidenziali. L'ayatollah Alì Khamenei ha
chiesto a Moussavi di seguire le vie legali per portare avanti la sua
battaglia contro l'esito del voto. Nonostante questo sono centinaia di
migliaia le persone che sono scese in piazza. Il corteo, dove si
trovava lo stesso Moussavi, da Piazza Azadi si è esteso oltre la piazza
Imam Hossein, chilometri più a est. Il lunghissimo viale su cui si
sono ritrovati i sostenitori di Moussavi è lo stesso su cui si svolsero
tra il 1978 e il 1979 alcune delle più imponenti manifestazioni durante
la rivoluzione contro la monarchia Pahlavi. Mentre a partire dalla
testa, fino ad un certo punto del corteo, ci sono stati slogan di
«Morte al dittatore» e «Gli iraniani preferiscono la morte
all'umiliazione». Durante la manifestazione si sono uditi degli spari e
secondo la tv locale e ci sarebbe stato un morto.
La tv di Stato, che ieri aveva trasmesso in diretta il raduno di decine
di miglia sostenitori del presidente Mahmud Ahmadinejad, ha tardato a
mostrare le immagini. La “Press TV” ha riferito che il ministero
dell'Interno ha definito tale marcia “illegale”, si legge sul sito
della Cnn. I sostenitori di Mousavi portano avanti la loro protesta
contro l'esito del voto che ha assegnato la vittoria ad Ahmadinejad con
più del 62 per cento delle preferenze, voto che Mousavi ha chiesto di
annullare. «Alcuni elementi sedizioni - ha commentato il ministero
dell'Interno - hanno pianificato una manifestazione». «Chiunque attenti
alla pubblica sicurezza verrà trattato secondo i termini previsti dalla
legge».
Kalameh Sabz, il giornale di Mousavi, è stato messo al bando. Il
quotidiano riformista Sarmayeh fa sapere che la polizia ha fatto
irruzione ieri nella sede del giornale, ha effettuato una perquisizione
e ha sigillato l'edificio. Da ieri è vietato anche l'accesso a Youtube,
dove venivano mostrate immagini degli scontri a Teheran riprese con i
cellulari.
Cresce intanto l'allarme della comunità internazionale per gli scontri
e gli arresti in Iran. La Germania ha convocato l'ambasciatore iraniano
a Berlino e ha chiesto chiarimenti sulla correttezza della tornata
elettorale, di cui Mousavi ha chiesto l'annullamento. Ahmadinejad, da
parte sua, dice che le elezioni sono state «le più pulite» mai svolte
in Iran, conferma la sua politica nucleare e sfida il presidente
americano Barack Obama a un confronto in sede Onu.
Iran, 2 milioni al raduno di protesta contro Ahmadinejad. Sette morti in serata
16 / 6 / 2009
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