Ssangyong - L’occupazione è finita ma la lotta continua

9 / 8 / 2009

Giovedì sera, 6 agosto, l’occupazione della fabbrica della Ssangyong si è conclusa con un accordo tra il sindacato, il KMWU, e la compagnia.

L’accordo diminuisce il numero dei lavoratori licenziati, aumenta il numero che possono usufruire della cassa integrazione, e stipula che nessun degli scioperanti verrà processato.

Questo accordo non è uno dei migliori, ma la situazione aveva raggiunto un momento critico. C’erano già stati 150 casi di lavoratori feriti, per la maggior parte con ossa rotte o ustioni causate dalle sostanze chimiche usate dalla polizia, mentre l’ultimo gruppo di 500 lavoratori erano assediati ed isolati dentro uno stabilimento per la verniciatura.

Le sostanze infiammabili dentro questo stabilimento, in aggiunta alla forma strutturale della costruzione fatta in modo che in caso d’incendio sarebbe crollato su se stesso, faceva sì che un attacco finale dalla polizia poteva trasformarsi in una tragedia con centinaia di morti.

Era un rischio inaccettabile per il KMWU.

Circa un centinaio di lavoratori sono in stato di arresto, per la maggior parte membri del KMWU, e ci sono seri dubbi che verranno rilasciati, visto che in lotte precedenti, sindacalisti arrestati si sono prese sentenze di vari anni di galera.

In più, la Ssangyong non ha dato nessuna assicurazione che non ci saranno altri licenziamenti.

Visto questa situazione, ed in più, considerando che le altri grandi compagnie automobilistiche Coreano si stanno preparando per ‘riformare’ le loro aziende, la confederazione sindacale KCTU prevede che il resto dell’anno porterà ad altre lotte.

Questa lotta della Ssangyong ha fatto vedere a tutti fino a che punto i capitalisti sono capaci a reprimere nel tentativo di sconfiggere i lavoratori. Adesso, tocca alla classe lavoratrice Coreana trovare una risposta a questa offensiva a tutto campo.

lavoratore con famigliariPer ulteriori informazioni:

http://kctu.org/ActionAlerts/3754

http://www.aawl.org.au/

Per immagini:

http://www.cctv.com/program/worldwidewatch/20090807/102959.shtml

Piergiorgio Moro

Melbourne, Australia