E ora avanti tutta!

Alfonso Mandia

26 / 5 / 2011

Pare ormai inarrestabile la valanga che sta travolgendo il Regime e i suoi servitori. Standard&Poor’s ha tagliato il rating italiano, la conferenza episcopale appoggia Pisapia per quanto riguarda il discorso moschee, la lega comincia a cercare l’accordo con le “opposizioni” arrivando, per bocca del boss, a definire “attraente” il quesito contro la privatizzazione dell’acqua e la destra in generale ha ormai superato abbondantemente la soglia del ridicolo, basta leggere il “programma” grazie al quale la Moratti pensa di poter evitare la batosta al secondo turno, per non parlare del referendum consultivo in Sardegna che ci ha consegnato un bel 97,50% di “no” al nucleare. E’ proprio ora che bisogna affondare la stoccata finale, anche alla luce del decreto Omnibus che è passato ieri con l’ennesimo voto di fiducia, nel quale è compresa la moratoria sulla costruzione delle nuove centrali. Farsi scippare il referendum significherebbe regalare una boccata d’ossigeno a un Regime che deve essere spazzato via quanto prima possibile, se non vogliamo affondare definitivamente nella palude criminale nella quale ci ha trascinati quest’accozzaglia di mafiosi, piduisti e lobbysti. Riuscire a non far saltare i referendum è una battaglia da vincere anche per stoppare preventivamente quella parte del Pd che poco o nulla si discosta dalle politiche criminali di Berlusconi e dei suoi tirapiedi, che ha votato allegramente per la guerra in Libia e che le centrali le vorrebbe eccome, aldilà delle dichiarazioni di sostegno di Bersani che suonano legittimamente ipocrite, anche se la speranza è che abbiano invece effettivamente capito che era ora di svegliarsi. Infine potrebbe essere un richiamo alla sanità mentale per la sinistra a sinistra del Pd, che ha ripreso fiato in queste amministrative perchè ha sostenuto compatta candidati che son stati percepiti come possibilità concreta di reale svolta anche e soprattutto da quel pacchetto non esiguo di delusi che han deciso di tornare nelle urne e di demoralizzati che ha ritrovato il gusto e l’entusiasmo di rimettersi a far politica attiva.

Il dodici e tredici Giugno son due giorni importanti, per coloro che sognano un’Italia diversa nel fare e nel sentire. Certo potrebbe non accadere proprio nulla, Pisapia potrebbe rivelarsi un chiacchierone come tutti gli altri “uomini nuovi” che ci son sfilati davanti senza che si spostasse foglia e potremmo scoprire che De Magistris è soltanto un qualsiasi politicante che davanti alla prima mazzetta a sei zeri della camorra intasca, saluta e si fa i fatti suoi e ritrovarci l’ennesima scottatura bruciante marchiata a fuoco nell’anima. Ma credo che essere ottimisti dopo essere rimasti quasi soffocati dall’aria mefitica che ci ha avvolti tutti come una nube di diossina non potrà farci altro che bene, e poi che diamine!, è primavera.

Quale stagione migliore per spalancare le finestre e far cambiare l’aria stantia di un inverno lungo, freddo, piovoso e terribilmente triste.