Ancora una volta, stiamo assistendo alla strumentalizzazione della donna, la quale in questi giorni viene utilizzata come diversivo per distogliere l'attenzione generale dalla situazione di crisi che stiamo vivendo, con lo scopo di allontanarci dalle nuove realtà che stanno nascendo, con lo scopo di dividere anziché unire.
Vi è un meccanismo di
dualità che è insito nell'essere umano, e che è tipico della
nostra
specie:
-sante/puttane
-bianchi/neri
-servi/padroni
-vittima/carnefice
-uomini/donne.
Invece
che guardarci solamente come esseri umani, creiamo le categorie nella
specie.
Dobbiamo guardare la situazione da un punto di vista unico
e comune perché i problemi che ci affliggono non appartengono ad una
sola categoria di persone ma a tutti e sono legate le une dalle altre
da un filo comune.
Attraverso questi
"scandali" tanto simili ai reality
show, ed al potere esercitato dai media, i potenti cercano di
dividere le persone... invece uomini e donne dovrebbero unirsi per
combattere e fare valere i propri diritti, e per apportare quel
cambiamento che nei popoli arabi è già vivo e presente.
C'è un
futuro da costruire, e la mia attenzione vuole focalizzarsi su quello
che stiamo vivendo qui e ora, su quello che stiamo costruendo e sulle
lotte che stiamo facendo per riprenderci il nostro futuro e i nostri
diritti. Personalmente come donna, non voglio identificarmi
nell'essere una santa o una puttana, fare questa distinzione mi
sembra riduttivo in confronto ai problemi che le donne vivono
quotidianamente (violenza domestica, stupri, sfruttamento sul lavoro,
disoccupazione, ecc...) io credo che le cose importanti sulle quali
focalizzarsi adesso siano altre.
Come ci stanno dimostrando i
popoli arabi, noi dobbiamo stare tutti uniti, per trovare una
soluzione all'attuale situazione precaria che stiamo vivendo invece
che girare la testa da un'altra parte, pensando che quello che ci sta
succedendo intorno o non ci appartiene o semplicemente esiste ma non
ci tocca perché tra un po' di tempo si smetterà di parlarne.
Io penso che il nostro futuro ci appartenga, che ne parliamo o meno. Io non volgerò la testa altrove, e come donna sono convinta che tutte le donne debbano unirsi a tutte le altre realtà ( studenti, precari, migranti) che si stanno opponendo alla crisi, ma non per dimostrare che loro sono di più che un semplice corpo, ma per riconquistare insieme i diritti, gli spazi, la vera democrazia e la libertà che tutti stiamo cercando.
Questo è il momento migliore per agire, insieme e per riprenderci ciò che è nostro e che ci spetta di diritto: una vita migliore!
Angela Zanetti @Rimini