Già i mezzi di informazione tradizionali sono in mano ai soliti noti papponi (tv, giornali, riviste), grazie a un sistema che dice "se hai soldi, puoi farti ascoltare, sennò ti attacchi al cazzo" e si fa ascoltare Emilio Fede.

Meglio una tassa oggi che troppi rompicoglioni domani

Ma pensate che il web sia libero? No, non lo è.

10 / 4 / 2011

IL CAROSELLO!

Siae e consorzio fonografici sono pronti a ciucciarsi migliaia di euro a chiunque voglia aprire una web radio e fare un lavoro, gratuito, di promozione culturale e musicale. Un lavoro, senza sponsor e senza alcun introito, solo un gran mazzo così, che contribuisce a formare, liberamente, nuovi ascoltatori, nuovi appassionati di musica, di libri, di teatro, di cinema, e di notizie, che altrimenti non trovano spazio e non si possono promuovere.

 

Una web radio contribuisce ad attuare una promozione culturale a fronte di una politica fatta di tagli che colpiscono a 360 gradi il mondo della cultura, settore di grande importanza strategica, sia perchè è un'industria (che non inquina) ma che fa lavorare, sia perchè è un'industria i cui vantaggi risiedono soprattutto nella crescita culturale dei suoi fruitori, intrappolati in un paese dove regna l'egoismo e l'ignoranza, e un appiattimento schiacciato sui modelli proposti dal main stream.

Senza promozione, l'industria culturale perisce, anche perchè non ci saranno fruitori.

 Perchè un cd di Marco Carta vende e quello di una valida band underground italiana no?

Perchè il primo è spinto su giornali, radio commerciali, riviste, programmi tv, etc; l'altro non è spinto da nessuno. Una web radio può contribuire a farlo, in maniera gratuita peraltro, nonostante ciò richieda impegni e sacrifici per chi poi ne assicura l'esistenza.

Un capovolgimento della logica. Non solo non ricevono un euro per il lavoro che fanno, ma anzi, ogni appassionato che attua un importantissimo lavoro di promozione viene vessato da una tassa annuale.

Ci dovrebbero dire, se è una attività senza lucro, da dove cazzo dovrebbero arrivare i soldi a un singolo che porta avanti una web radio, che già spende in tempo e attrezzature per farla. Dai ricchi lavori sottopagati e precari che ci propone il mercato oggi?200 euro al mese dei 900/800/700/600 che si prendono con lavori senza futuro?

Non gli basta ciucciare soldi a chiunque si compra il biglietto di un concerto, quei simpatici biglietti da 40 euro per un singolo evento, o un cd; li vogliono ciucciare anche a dei promotori, liberi, appassionati e senza introiti economici.

Una tassa su un contributo gratuito alla promozione e alla crescita culturale; si tassa una pubblicità grauita e disinteressata.

Un paese che non solo ci propone tagli, ma anche stupide tasse da cui gli artisti traggono un beneficio irrisorio, e che limita la possibilità di far pubblicità a chi non se la può permettere, e di far conoscere al pubblico anche altro oltre alla merda che ci propinano in radio commerciali, tv e giornali.

Ci avete rotto il cazzo, così facendo riducete tutto a una logica commerciale:  per promuovere musica ho bisogno di grandi ascolti, perchè questi mi danno introiti, e i grandi ascolti li fai proponendo ciò che ha già una copertura commerciale e promozionale. Nè è auspicabile la presenza di sponsor, o finanziatori, che limitano la libertà della web radio stessa.

Senza contare che una web radio può essere mille altre cose, non solo musica. è un mezzo di espressione e di comunicazione, e per questo lo stanno vincolando e limitando, visto che ancora non è del tutto sviluppato.

Si strozza sul nascere un mezzo accessibile a tutti, che consentirebbe di rompere gli schemi di cui si parlava sopra.

Pensate a quante volte un film o un video, o una canzone è diventato un successo o una notizia è arrivata a milioni di persone grazie al web.

Beh, strozzare questo meccanismo virtuoso imbavagliando le web radio colpendole al portafogli, questo fanno la Siae e il S.C.F..

In questo modo vince sempre chi vende di più, e vende di più chi ha soldi per farsi pubblicità. Vince solo la "cultura" che ha una copertura economica dietro, vincono i poteri forti, non vince la qualità, non vince l'orizzontalità.

Chi è per un sapere libero, e per la condivisione dei saperi, chi è per la libertà di informazione e di opinione, non può accettare un sistema del genere.

Questo è solo uno sfogo, a breve vi illustreremo più nel dettaglio come funziona; nostra aspirazione è costruire una piattaforma di rivendicazione per liberare chiunque voglia prender voce sul web con una web radio da questo pizzo ingiustificato.

a presto.

 

CSOA SANS PAPIERS 

http://www.radiosonar.net/component/content/article/1-ultime/157-meglio-una-tassa-oggi-che-troppi-rompicoglioni-domani.html