Dopo 2 notti in cella di sicurezza, liberati gli ultimi tre fermati per il volantinaggio antifascista dello scorso sabato

Palermo: prove di stato di polizia

All'udienza per la convalida degli arresti il giudice sconfessa le accuse di Digos e Questura

Utente: kompa
11 / 10 / 2010

Sabato 9 Ottobre davanti al Liceo Umberto è in corso un volantinaggio contro le aggressioni e le minacce di Casa Pound e Azione Giovani nei confronti degli appartenenti ai collettivi studenteschi dell'istituto.

Improvvisamente, la strada del liceo si riempe di volanti e inizia la caccia all'uomo: alcuni ragazzi vengono buttati a terra, immobilizzati da più agenti contemporaneamente e ammanettati mentre alti poliziotti obbligano i testimoni a cancellare video e immagini dai telefonini.

Alla fine del blitz, sei militanti antifascisti vengono portati in questura e solo tre di loro rilasciati in serata. Cesare, Francesco e Ruggero vengono invece trattenuti e costretti a passare due notti in camera di sicurezza in attesa dell'udienza di stamattina.

Intanto la stampa ufficiale diffonde la versione della questura: quella cioè di uno scontro tra opposte fazioni in cui la polizia è intervenuta. Notizia assolutamente falsa e sconfessata dagli stessi fascisti di Casa Pound.

All'udienza di convalida degli arresti, tenutasi stamattina, il PM chiede gli arresti domiciari per i tre fermati ma il giudice sconfessa la tesi di accusa e questura non convalidando gli arresti e affermando l'illeggittimità degli stessi. Cesare, Francesco e Ruggero vengono rilasciati intorno alle 14 di oggi e accolti dalle centinaia di studenti, compagni e cittadini che si sono raccolti davanti l'ingresso del tribunale.

Esattamente come accadde lo scorso gennaio, durante lo sgombero dello zetalab, la questura ordina arresti indiscrimati e il tribunale la sconfessa. Maggiori informazioni e un paio di riflessioni sull'accaduto li trovate qui