Punto di vista

guardando oltre....

Utente: Parente
23 / 10 / 2011

Sono passati ormai otto giorni dal 15 ottobre ed è stato scritto di tutto infatti non mi dilungherò molto su come io mi sia vissuto quella giornata anche perchè credo che ci siano almeno 500000 film individuali da raccontare .  

Non sono una persona istruita nè sono iscritto all'università, sono cresciuto in un quartiere all'estrema periferia di Napoli nei pressi di Secondigliano ma molto meno famoso , uno di quei quartieri dove la rabbia esplode ogni secondo per i motivi più futili e dove comunque queste variegate dimostrazioni di malessere sociale non hanno portato a molto se non ad un rassegnarsi a sopravvivere giorno dopo giorno come se si fosse in guerra, senza mai cercare di costruire qualcosa che cambiasse la situazione sociale, economica e politica del quartiere.

Anni fa sono andato via da Napoli non per cercare lavoro o chissacchè ma semplicemente perchè mi andava di conoscere e vivere altri modi di affrontare la vita quotidiana.Comunque non volevo raccontare la mia vita ma mi sembrava doveroso questo preambolo in quanto mi serve molto per comprendere ciò che è accaduto a Roma il 15 ottobre e soprattuttoper capire la strada da percorrere dopo il 15.

Allora per quanto riguarda la giornata del 15  gli episodi di “conflitto” che si sono verificati in via cavour -labicana ( inizio corteo per capirci) li considero ,in primis Pericolosi per tutta la marea umana che stava per attraversare quelle strade ( macchine in fiamme su una strada dove ci stanno per passare migliaia di persone),poi li trovo fini a se stesso e anche poco comunicativi ( negozietti utilitarie etcetc) ; cioè io non riuscivo proprio a rispecchiarmi in una dinamica del genere nonostante sia in una delle condizioni che sono peggio dell'essere precario, sono disoccupato e non riesco a trovare lavoro da anni e credetemi di rabbia ne ho tanta. Comunque il corteo va avanti attraversando esplosioni e fumo nero ,finchè il braccio armato di maroni decide di cogliere la palla al balzo e con un' azione spropositata ed assassina decide di spezzare il corteo creando il panico tra lacrimogeni e caroselli ,a quel punto arrivato in piazza san Giovanni vedo che la dinamica si era evoluta la polizia attaccava indiscriminatamente e centinaia di persone si difendevano come potevano . Mi fermo qua con la cronaca personale della giornata per fare una mia considerazione , io sono andato a Roma non per difendermi dalle politiche di austerity , o dal fallimento del capitalismo liberale, ma sono andato a Roma ( e ci sono andato come parte di “uniti per l'alternativa”) per attaccare questo sistema , ma non attaccando i simboli del potere materialmente , ma attaccarlo con una piazza composta da centinaia di migliaia di persone che avrebbero potuto prendere la parola in quella piazza come non gli è data la possibilità in altri spazi, attaccarlo sui contenuti portando a Roma un'alternativa reale al modo attuale di intendere la politica , l'economia, i beni comuni!!!

Questo non è stato possibile e non spetta sicuramente a me dire di chi sia la colpa, anche se credo che qualcuno debba ritenersi responsabile di aver causato una forte mancanza di democrazia all'interno di quel corteo. Ora a distanza di una settimana con una situazione dal punto di vista della repressione peggiorata in italia ( legge reale, delazione di massa ) e con ragazze e ragazzi in galera ai quali va il mio augurio di un immediata scarcerazione, credo sia opportuno lasciare alle spalle quella giornata e riprendere il percorso che ci ha portato al 15 . Ricostruire uno spazio pubblico dove si possa realmente costruire un alternativa comune che affronti tematiche come il welfare , i diritti dei lavoratori , i beni comuni e che guardi in avanti ma molto in avanti .

E dove la rabbia ci faccia diventare più furbi e aiuti la mente e il cuore a costruire un mondo dove i nostri desideri siano espressione della quotidianetà , invece di offuscare la nostra mente e costringerci a sfogarla nell'immediato contro la prima cosa che il potere ti mette in evidenza.

“Se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia”. 

Pietro Ferrara