basta sfratti

Atto di violenza a Montelupo, in provincia di Firenze. Famiglia sfrattata con la forza pubblica

la famiglia e gli attivisti dello Sportello Sociale in presidio per tutto il giorno davanti al comune

22 / 4 / 2010

il comunicato stampa dello Sportello Sociale di Empoli, del 21 aprile 2010:

SFRATTO ESEGUITO CON LA FORZA PUBBLICA, LA LOTTA CONTINUA

Stamattina è stato eseguito lo sfratto a Montelupo, manu militari. E' stato eseguito un atto di violenza, in quanto non è stata garantita dal comune un'alternativa, un passaggio da casa a casa, e da oggi la famiglia, con una bimba piccola, non avrà un posto dove andare.
Abbiamo provato in tutti i modi a trovare una soluzione dignitosa a questa difficile faccenda, accompagnando la famiglia agli incontri con l'amministrazione comunale, organizzando picchetti sicurezza in modo da stimolare le istituzioni preposte a trovare una soluzione, anche emergenziale; ma oggi di fronte ad un inutile schieramento delle forze dell'ordine (non si risolvono certo così le problematiche sociali) abbiamo deciso di non mettere a rischio l'incolumità della famiglia, né la nostra.
Al proprietario diciamo, come sempre, che il suo diritto a rientrare in possesso dell'immobile non lo abbiamo mai messo in discussione. Non è in discussione però, per quanto ci riguarda, nemmeno il suo ruolo di speculatore su un bisogno primario per tutte le persone come quello della casa: chiedere 650 euro per due stanze ammuffite è un furto, neanche tanto legalizzato visto che 100 euro erano a nero. E oggi fa la vittima e parla di legalità ripristinata, ma lasciamo perdere, questo non è un discorso che ci appassiona.
La prima responsabile di questo atto di violenza è l'amministrazione comunale montelupina. Il comune ha offerto soldi per pagare una casa famiglia a Ponte a Cappiano con divisione della madre e della bimba dal padre, soluzione questa non accettata dalla famiglia, che nella divisione vede un ulteriore aggravarsi della propria condizione sociale, anche per il fatto che essa non garantisce assolutamente niente una volta finiti i soldi messi a disposizione. Un'"alternativa" sarebbe stata quella di trovarsi una casa nel mercato privato e di usare i soldi stanziati per fare il contratto d'affitto, ma a chi non ha un lavoro stabile, a chi è costretto a tirare avanti con lavori saltuari e a nero (cioè ad una parte sempre più grande della cittadinanza), a chi non ha una famiglia dietro le spalle che possa garantire, i contratti d'affitto non li fanno, e questo il comune lo sa benissimo.
La Misericordia ha addirittura proposto delle case per l'emergenza sfratti, se solo il comune di Montelupo avesse accettato di fare da garante come fanno molti altri comuni del circondario, Empoli in primis, ma l'amministrazione non ha ritenuto praticabile questa strada. Non sarebbe stata la cura di tutti i mali, ma questa opzione avrebbe sicuramente garantito un passaggio degno da casa a casa alla famiglia unita, e per 18 o più mesi avrebbe garantito un tetto nell'attesa di risollevare la propria condizione economica.
Invece ci troviamo oggi, a Montelupo, primo comune nel circondario a permettere uno sfratto manu militari di una famiglia in difficoltà, di fronte ad un pericoloso precedente: in piena sintonia con il crescere del leghista-pensiero nazionale anziché (come ci saremmo aspettati) in controtendenza, le questioni sociali si risolvono con le forze dell'ordine. Le questioni sociali a Montelupo non si affrontano, la cosiddetta sinistra fa la gnorri, e una famiglia migrante da dodici anni inserita nel tessuto sociale montelupino si trova per strada.
A seguito dello sfratto forzato abbiamo deciso di sostenere la lotta della famiglia per il diritto alla casa e ad una vita dignitosa, accompagnandola e sostenendola in un presidio davanti al comune. Appena arrivati siamo entrati per chiedere un incontro con l'assessore alla casa di Montelupo o con qualcuno dell'amministrazione, ma nessuno si è fatto trovare. Nelle prossime ore decideremo il da farsi, di certo questa storia non finisce qui: l'esigenza di un tetto sotto cui vivere resta, la casa non è un lusso, la casa è un diritto. Gli affitti spesso sono furti. Lo sfratto senza alternativa è una violenza.
SPORTELLO SOCIALE DI EMPOLI

Orda Precaria

Cobas empoli-valdelsa

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sfratto montelupo 21 aprile 2010