Bologna - Difendere l'istruzione pubblica per costruire comune

verso il 12 marzo

Utente: Ada
10 / 3 / 2011

Sabato 12 marzo saremo in piazza, insieme a tanti e a tante, in difesa della scuola pubblica.
La partecipazione a questa data ci pone però delle riflessioni e delle problematiche.

L'attraversamento bipartisan di quella piazza, lanciato da Repubblica a partire proprio dall'anti-berlusonismo e in difesa della Costituzione, non può e non deve farci dimenticare che i tagli all'istruzione pubblica, la dequalificazione dei saperi, i finanziamenti alle scuole private, l'approvazione della riforma Gelmini sono passati in questi anni anche grazie ad alcuni dei soggetti politici (dal Pd a Fli) che si mobiliteranno il 12 marzo.
Probabilmente loro se lo sono dimenticati. Ma sicuramente se lo ricordano bene i soggetti che pagano sulla propria pelle il peso di riforme scellerate, tagli a welfare e servizi, blocco della mobilità sociale e assenza di prospettive!

Scenderemo in piazza a difesa dell'istruzione pubblica, ma ben consapevoli che la difesa del pubblico in sé non ci può bastare. Qui non si tratta di difendere o conservare il passato mitologico ma di affermare una nuova riappropriazione comune e democratica dei luoghi e degli istituti della formazione proprio a partire da chi li attraversa e li rende vivi quotidianamente. Luoghi e istituti messi in ginocchio dalle politiche di tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi vent'anni! Pensiamo che le mobilitazione dell'autunno ci parlino soprattutto di questo: una generazione intera è scesa nelle piazze e nelle strade di questo paese per gridare a gran voce che non ne può più di un presente fatto di precarietà, povertà e sfruttamento. Una generazione sta lottando per poter avere un presente e un futuro dignitosi.
Maggiore autogestione e qualità del percorso formativo, messa al bando di stage e tirocini non pagati, implementazione del diritto allo studio (tasse più basse, aumento delle borse di studio, servizi più accessibili) e nuovo welfare. Questi sono i claims che hanno innervato le mobilitazioni contro la riforma Gelmini dell'università negli ultimi anni.

Da qua vogliamo ripartire, consapevoli che il 6 maggio ci giocheremo molto. Abbiamo la possibilità di fermare veramente questo paese e riprenderci in mano il nostro futuro.
Oltre e contro Berlusconi spetta a tutti e tutte noi costruire comune nelle lotte e vera alternativa. Solo così una uscita dalla crisi è possibile.


SaDiR 
Saperi Diritti Reddito