Cinque domande agli ultrà del Mose

2 / 12 / 2008

Ieri, lunedì 1 dicembre 2008, i cittadini di Venezia si sono svegliati con un livello di marea che non si vedeva nella città da almeno trent'anni, con punte d'acqua alta pari a 1mt e 60.
Con la scusa dell'emergenza di ieri i sostenitori del Mose hanno preso la palla al balzo per attaccare il Comune di Venezia e, più in generale, tutti i cittadini che da anni lottano all'interno dei Comitati contro il Mose e per la Salvaguardia dell'ambiente.
Vi proponiamo, di seguito, alcune riflessioni di Beppe Caccia, Capogruppo dei Verdi-Citta' Nuova in Consiglio comunale e attivo all'interno del Comitato No Mose di Venezia.
Innanzitutto, devono essere ringraziati tutti coloro i quali (come i
volontari della Protezione Civile comunale) si sono adoperati per
soccorrere i nostri concittadini in difficolta' e quei lavoratori che hanno
garantito servizi pubblici essenziali in una situazione problematica, resa
tale da un'alta marea eccezionale, i cui livelli erano imprevedibili con
largo anticipo, visti i repentini cambiamenti delle condizioni
metereologiche e l'anomala persistenza dello scirocco e delle correnti.

Di fronte alle difficolta' vissute da migliaia di cittadini veneziani, e'
del tutto stonato il coro ghignante degli ultra' tifosi del MoSE. A questi
signori rivolgo cinque semplici domande.

Primo: di fronte all'imprevedibilita' di una marea come quella odierna,
alla velocita' con cui si e' stati costretti a aggiornare le previsioni,
con quale tempistica e con quali rischi sarebbero state avviate le
procedure per la chiusura delle bocche di porto?

Secondo: che incidenza hanno avuto le manomissioni gia' operate dai
cantieri del MoSE, con i profondi scavi alle bocche di porto, sulla
velocita' con cui l'acqua ha fatto irruzione in laguna questa mattina?

Terzo: quale e' stato, oltre al fattore scirocco, l'apporto di acqua
proveniente dal bacino scolante? Che cosa produrrebbe, in una situazione
simile, la chiusura delle bocche di porto?

Quarto: se il Governo e i suoi fan sono cosi' convinti della necessita'
della realizzazione del MoSE, perche' i finanziamenti statali, nonostante
le risorse della Legge Speciale siano state queste si' prosciugate,
risultano sottodimensionati rispetto al cronoprogramma dei cantieri, tanto
che la conclusione delle opere e' gia' slittata di un anno ed e' affidata
alla lotteria del mutuo europeo? E perche' il ministro Bondi ha dato questa
mattina forfeit al previsto incontro in Marciana? Per testimoniare cosi' la
vicinanza del governo alla citta' ?

Quinto: perche' tanto accanimento, a partire dal presidente Galan, nei
confronti del Centro Previsioni Maree del Comune? Forse perche' e' l'ultima
istituzione che si occupa di laguna a risultare indipendente dalla lobby
del Consorzio Venezia Nuova? Forse perche' si vorrebbero affidare le sue
competenze a quel Magistrato alle Acque che, ancora questa mattina,
prevedeva sul suo bollettino ufficiale una massima di 95 centimetri?

Questa mattina la citta' era sott'acqua, non mandiamo a mollo anche
l'intelligenza.

Beppe Caccia
Capogruppo dei Verdi-Citta' Nuova in Consiglio comunale

Venezia, 1 dicembre 2008