Il comunicato della Rete Commons sull'inchiesta che riguarda la gestione della discarica di Chiaiano

Discarica di Chiaiano: Commons "E' una ragione amara. Subito messa in sicurezza"

Rete Commons

5 / 3 / 2014

Da anni denunciamo lo scempio della discarica di Chiaiano. Abbiamo lottato contro la sua costruzione, contro la sua gestione e ne abbiamo determinato, con la lotta, la chiusura. Oggi assistiamo alla chiusura delle indagine da parte della Procura e siamo assolutamente convinti che lo scempio del nostro territorio non si è voluto evitare. Un'indagine lunga che già nel 2010 aveva portato al sequestro di una parte della discarica, un'indagine che traccia indissolubilmente il legame tra poteri economici come la Fibe e la schiera delle società sue appaltanti e i poteri criminali che controllavano queste società. E' la storia dell'emergenza rifiuti in Campania, grandi potentati economici, criminali locali ed i politici che dai tribunali sono incredibilmente usciti assolti.
Questa inchiesta ci dice che la discarica di Chiaiano è costruita fuori da ogni norma e pertanto è pericolosa. 
Lo sappiamo....lo sappiamo benissimo e con amarezza constatiamo che ci sono arrivati tutti. Per arrivare a queste verità abbiamo frequentato per lungo tempo le aule di tribunale per rispondere delle nostre manifestazioni di protesta.
La nostra urgenza però è quella di mettere in sicurezza il territorio! 
Da oltre tre anni attendiamo che la discarica venga messa in sicurezza e venga tombata, ovvero venga sepolta sotto una coltre di terra per chiudere per sempre questa pagina triste per l'area nord di Napoli. 
Oggi sappiamo pero' che il fondo della discarica deve essere messo in sicurezza perchè il percolato potrebbe penetrare nel terreno ed inquinare - in futuro - la falda. Da tre anni assistiamo a degli indegni balletti tra la Provincia di Napoli, la SapNa, la Regione Campania e l'amministrazione De Magistris. 
Tutti a promettere massima celerità nella messa in sicurezza della ex discarica di Chiaiano mentre tutto rimane drammaticamente immobile. Nell'ultimo incontro effettuato al Comune di Napoli con il vice sindaco Sodano c'è stato detto ancora una volta che bisognerà attendere per l'avvio dei lavori ci chiediamo se ora, alla luce delle prescrizioni della Procura, questi signori vogliano darsi una mossa. 
Per quello che ci riguarda abbiamo fiducia solo in noi stessi e nella nostra capacità di mobilitazione e di resistenza come abbiamo sempre fatto.

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