Fase due: «dovete darci il denaro!»

Iniziative sotto le sedi dell’INPS in molte città italiane, lanciate dalla campagna “Reddito di quarantena verso un reddito universale”.

15 / 5 / 2020

È iniziata oggi la “fase 2” della lotte per il reddito. In tutta Italia ci sono state mobilitazioni sotto le sedi locali dell’INPS, con alcune richieste immediate volte al governo e all’istituto di previdenza. Tra queste l’istituzione immediata di un reddito di base incondizionato, l’allargamento dei criteri di accesso al “reddito di cittadinanza”, un ammortizzatore sociale unico e universale, l’introduzione di un salario minimo, l’introduzione di una patrimoniale e lo sblocco immediato delle casse integrazione e delle FIS. Le iniziative sono state sostenute dall'Adl Cobas e da varie realtà di movimento.

A poche ore dalla stesura della bozza del Decreto Rilancio, che ancora non ha alcuna copertura finanziaria, appare chiaro che nessuna misura minima è stata pensata per i soggetti estranei alle classiche forme di lavoro dipendente. Il composito mondo della precarietà è ancora una volta escluso da tutele e garanzie, mentre la crisi economica inizia a farsi sentire con grande forza anche per il cosiddetto “ceto medio”. A questo si aggiunge che  molte persone non hanno ancora percepito il bonus di 600 euro relativo al mese di marzo e stanno ancora attendendo di percepire la cassa integrazione in deroga. 

In questo contesto il rischio è che la cosiddetta “fase 2” si trasformi in una folle corsa alla ripresa delle attività, mettendo ancora una volta in subordine diritti, salute e sicurezza.

A Padova e Venezia – dove è stata molto forte la presenza di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, uno dei settori più colpiti dalla crisi economica - delegazioni di manifestanti sono stati ricevuti negli uffici dell’INPS. Nel Nord-Est iniziative anche a Schio (VI) e Trento.

In Emilia-Romagna alcuni lavoratori e lavoratrici sono riusciti a ottenere un incontro con la Direzione Regionale dell’INSP dopo il presidio svoltosi a Bologna. Nella regione ci sono state iniziative anche a Reggio Emilia e Rimini.

Emilia-Romagna INPS

A Milano sono stati sempre i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo ad animare una protesta davanti alla Scala.

Reddito Lombardia