Tratto da "Terra" di martedì 5 ottobre 2010

Guerra agli Ogm, vinta la prima battaglia in Friuli Venezia Giulia

E ora si apre il fronte Regioni - Galan

6 / 10 / 2010

«Se non ci pensa la Giustizia, distruggeremo anche il campo di Fanna». Sono le parole contenute nell''ultimatum che mercoledì scorso gli attivisti dell'associazione Ya Basta Italia e dei centri sociali del Nordest hanno lanciato davanti al tribunale di Pordenone. Di precedenti ce n'erano già stati. L'altro campo coltivato a Ogm nella vicina Vivaro, gli attivisti l'avevano già rasato al suolo il 9 agosto. Così, per una volta, la Giustizia non si è fatta attendere. A poche ore dall'ultimatum, prima che facesse buio, gli uomini della forestale regionale hanno provveduto a trebbiare il campo di Fanna, l'ultimo dei due terreni coltivati a Ogm che rimaneva ancora in piedi nel Pordenonese. Ad aprile scorso, infatti, Giorgio Fidenato, il presidente degli Agricoltori federati (associazione di imprenditori riuniti in nome di un liberismo spinto) aveva annunciato via web di aver seminato il primo mais transgenico in Italia nonostante il veto ministeriale. E così, a distanza di 80 giorni dal sequestro, avvenuto 10 luglio, la forestale della Regione ha trebbiato anche l'ultimo campo. Il granoturco raccolto è stato trasferito in un posto top secret, dove verrà conservato fino a contro ordine. Fino a quando non diverrà cioè definitiva la sentenza emessa dal tribunale di Pordenone, che proprio martedì aveva condannato il proprietario Fidenato per averlo coltivato a mais transgenico. E la notizia del decreto penale di condanna, che gli ha imposto 25 mila euro di multa, la confisca del campo e la distruzione del raccolto, è arrivata proprio mercoledì, quando gli attivisti del Nordest stavano per lanciare l'ultimatum. Mai visto tanto tempismo. E ora che la battaglia contro la prima introduzione degli Ogm nel suolo italiano può dirsi vinta, il fronte della guerra al transgenico si allarga ancora. Questa volta a scontrarsi ci sono le Regioni da una parte, e il ministro dell'agricoltura Giancarlo Galan dall'altra. Giovedì, infatti, il giorno dopo la trebbiatura dell'ultimo campo Ogm di Fidenato, si è sfiorato lo scontro istituzionale. Gli assessori regionali dell'agricoltura, stranamente compatti, non hanno infatti votato la linea della coesistenza (tra coltivazioni ogm e ogm – free) dando mandato a Galan di esercitare la clausola di salvaguardia che di fatto vieta la coltivazione di mais transgenico. «Allora qualcuno dovrà pur farlo», ha risposto Galan, lasciando intendere che a farlo potrebbe proprio essere il suo ministero. «Almeno – ha specificato – per quella Regione per cui una sentenza del Consiglio di Stato ci dice di provvedere». Ossia il Friuli Venezia Giulia. Resta da capire cosa succederà giovedì, nella prossima conferenza Stato – Regioni. Intanto la presa di posizione delle Regioni ha trovato il plauso di Coldiretti e Cia (Confederazioni italiana agricoltori), mentre l'associazione Ya Basta Italia ha cantato vittoria. E in vista del vertice Cop 16, la conferenza mondiale dei popoli sul cambiamento climatico e i diritti della madre terra, che si terrà a fine novembre a Cancun, in Messico, l'appello di Ya Basta è quello di non abbassare la guardia, «perché il modello di sviluppo va cambiato radicalmente senza lasciar spazio agli Ogm, introdotti dalle multinazionali soltanto per piegare al profitto del mercato il diritto inalienabile del cibo, e con esso la catena alimentare e l'equilibrio degli ecosistemi».
di Elena Placitelli