Il Comitato Lasciateci Respirare denuncia: all' inceneritore di Padova rifiuti dalla Campania

Questa mattina si è svolto un presidio davanti all'inceneritore.

1 / 4 / 2011

Il Comitato Lasciateci Respirare, che da anni porta avanti la battaglia verso la chiusura della prima e della seconda linea dell’inceneritore (ora che è stata completata la terza linea) e per una corretta gestione dei rifiuti con il ciclo virtuoso della raccolta differenziata, fa venire alla luce una situazione tenuta finora nascosta alla città: da qualche settimana circa una quindicina di camion provenienti da Acerra (Na) scarica giornalmente i suoi rifiuti all' inceneritore San Lazzaro di Padova. Sono coinvolte in questi viaggi alcune ditte di autotrasporti campane tra cui la Smet Srl e la De Vizia Spa.

Ovviamente questa denuncia non vuole mettere in discussione la solidarietà con quei cittadini che attualmente si trovano di fronte ad un'emergenza igienico sanitaria insostenibile. Si tratta di però di ribadire la necessità di un cambiamento radicale nella gestione del ciclo dei rifiuti su scala nazionale, regionale e provinciale. Un comportamento che se applicato rigorosamente porterebbe alla inutilità di inquinanti discariche e di inceneritori più o meno “sicuri”.

Si tratta di un elementare diritto dei cittadini: essere informati correttamente su provvedimenti che influiscono direttamente sulla salute e sull'ambiente.

Di seguito il volantino diffuso oggi nel presidio davanti all'inceneritore.

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BASTA MENZOGNE!

Il Comune di Padova, la Provincia e la Regione Veneto, hanno il dovere di informare correttamente i cittadini di quali siano i provvedimenti adottati per affrontare l'emergenza rifiuti in cui parte del nostro paese versa.

Venuti a conoscenza del flusso considerevole e costante di rifiuti dal territorio campano all'inceneritore di Padova, chiediamo

1) Che vengano resi noti i provvedimenti che permettono tale movimento, chi li ha sottoscritti e quante altre deroghe al Piano provinciale dei rifiuti siano in corso.

2) Che vengano rese note le caratteristiche e la composizione di tali rifiuti.

3) Che venga stabilita la straordinarietà di tali conferimenti.

4) Che venga stabilito un termine temporale entro il quale i conferimenti stessi cesseranno.

Non è in discussione la solidarietà con quei cittadini che attualmente si trovano di fronte a un'emergenza igienico sanitaria insostenibile.

E' in discussione la gestione del ciclo dei rifiuti che, sulla carta, dovrebbe trovare un'assetto nel quale ciascuna provincia gestisce i propri rifiuti e che invece, per continuare a garantire enormi guadagni per le imprese di smaltimento, per le mafie e per qualche amministrazione pubblica, non accenna ad essere definitivamente spinta alla raccolta differenziata e al riciclo totale, come attualmente avviene negli altri paesi europei, condannando l'intero paese ad una emergenza permanente.

Il ciclo dei rifiuti basato su discariche e inceneritori crea seri danni alla salute dei cittadini e all'ambiente e sono elementi di rischio soggetti a disastri dalle cui responsabilità le imprese sono sempre pronte a chiamarsi fuori.

Aps-Acegas lo ha già dimostrato, per esempio nel caso dell'allagamento della discarica di Roncajette, per la quale, pur essendo stata condannata alla bonifica del sito e non averlo fatto, non contenta di aver inquinato le zone circostanti, addirittura ha presentato alla Regione un conto dei danni subiti con l'alluvione che assorbe gran parte delle somme stanziate per i risarcimenti, espropriando oltretutto i cittadini di risorse a loro dedicate.

La raccolta differenziata, il riutilizzo e il riciclo totale dei materiali oggi considerati "rifiuti" ridurrebbe a zero la necessità di utilizzare grandi siti di stoccaggio e processi di incenerimento che mettono a rischio il territorio in cui viviamo e inquinano l'aria che respiriamo.

La spesa per l'igene ambientale verrebbe totalmente coperta dalla vendita dei materiali da riciclare, mentre oggi siamo di fronte a tariffe gestite da Aps-Acegas che crescono ingrassando i dividendi degli azionisti sulla nostra pelle.

Comitato Lasciateci Respirare – Padova 1 aprile 2011

Per informazioni: [email protected]

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