Schio
scende in campo come “Comune per il sì all’acqua pubblica”. E’ stato
approvato ieri sera dal Consiglio comunale scledense l’ordine del giorno
proposto dai gruppi consiliari di maggioranza per l’adesione alla
campagna referendaria a favore della gestione pubblica del servizio
idrico integrato. Confermata la legittimità dell’atto in quanto non
comporta nessuna spesa aggiuntiva. Il Comune si farà garante, per quanto
di propria competenza, della corretta informazione rispetto ai
referendum. L’odg è stato presentato dai capigruppo di Pd, Italia dei
Valori, Liga Veneta per l’autonomia e civiche “Per Schio bene in Comune”
e “Luigi Dalla Via Sindaco”.
Altra posizione quella del Pdl: il gruppo consiliare non ha mancato di manifestare la sua contrarietà.
‘Siamo convinti che un’istituzione come il Consiglio comunale, di cui
fa parte anche il sindaco, si debba limitare ad un’opera di
informazione. Mentre ci pare sia del tutto inopportuno e sbagliato che
si indichi ai cittadini scledensi, per lo più con un ordine del giorno,
come votare – continuano gli esponenti del PDL - Ma per noi è anche una
questione di merito. Noi siamo fermamente convinti che la proprietà
dell'acqua è e debba rimanere pubblica. Mentre per quanto concerne la
questione della gestione del servizio idrico riteniamo che ciò che
dobbiamo sempre pretendere, indipendente dal soggetto che è chiamato a
farlo, è la qualità del servizio. Proprietà pubblica, servizi di
qualità: in questa formula è espressa la nostra posizione’.
‘Una
presa di posizione chiara e netta nel deprimente silenzio sotto il
quale si vuole far passare questi referendum – spiega il capogruppo
della Lista Civica Per Schio Paolo Bevilacqua – Con il nostro voto ci
opponiamo all’esproprio della gestione pubblica dell’acqua, alla
mercificazione di un servizio vitale per i cittadini. La nostra è una
scelta di campo. Noi diciamo senza alcun tentennamento che l’acqua deve
rimanere pubblica e che deve proseguire l’esperienza virtuosa del nostro
servizio idrico integrato gestito direttamente dai Comuni, che in questi anni ha assicurato efficienza, economicità e vicinanza ai cittadini’.
‘Quando
il gioco per la difesa del territorio si fa duro, le minoranze in
consiglio comunale cercano alibi per non schierarsi al fianco del
territorio e dei cittadini. Il governo Berlusconi, con il pieno appoggio
della Lega “romana” – aggiunge il capogruppo del Pd Luca Beccaro – ci
vuole scippare l’acqua allontanando dal territorio la gestione del
servizio idrico e andando così contro il principio costituzionale della
sussidiarietà. Votando no, le minoranze hanno voltato le spalle al
territorio e si sono nascoste dietro inconsistenti scrupoli di
legittimità dell’ordine del giorno, che è stata ben ribadita in aula: è
una battaglia in cui i Comuni sono coinvolti direttamente ed è doveroso
che dicano la propria posizione. Chi non ha votato questo odg è a favore
della privatizzazione del servizio e rimane a guardare mentre Schio e
gli scledensi rischiano di perdere ogni possibile controllo sull’acqua,
sempre più merce sottoposta a logiche di mercato’.
Martedì 10 Maggio 2011
Il comune di schio per il sì all'acqua pubblica
Il Consiglio Comunale a maggioranza approva. PDL contrario
17 / 5 / 2011