Montebelluna - Bicicleaning: pedalare, ripulire, colorare

Una Biciclettata non conforme

4 / 6 / 2010

I muri della nostra città sono diventati un lenzuolo sporco, la bacheca dei cattivi pensieri, il luogo in cui vengono espresse le contorsioni nere del pensiero.

Scritte tetre, caratteri gotici, richiami fascisti.

Xenofobia, razzismo e intolleranza vengono trasmessi attraverso la prepotenza e l’arroganza di monumentali scritte tristi.

Non ci interessa la legalità o illegalità della questione, ci interessa invece la portata dei messaggi.

Non possiamo permettere che appelli alla violenza gratuita e fascista continuino a essere lanciati da ogni incrocio di Montebelluna.

Non vogliamo che le centinaia di persone venute da altre nazioni rincorrendo la chimera del produttivo nord-est possano sentirsi minacciate da individui incapaci di comprendere la modernità necessariamente multietnica del nostro paese.

Ci rifiutiamo di accettare passivi la stupidità impressa su cemento, il fascismo verbale di persone vigliacche e nostalgiche di un ventennio che appartiene al secolo passato.

Montebelluna, la Marca trevigiana e il Veneto si meritano di meglio.

Vogliamo i colori, la gioia. I muri che traspirino solidarietà e allegria.

Vogliamo che le persone possano sentirsi a casa propria sempre e comunque nel luogo dove lasciano il proprio sudore, e a volte la propria vita, per più di otto ore al giorno per sei giorni alla settimana in fabbriche e magazzini veneti, con una paga misera per far crescere la produttività. Nessuna garanzia per l’immigrato, ospite sgradito quanto necessario.

Le nostre frustrazioni non possono venir sfogate sempre su chi arranca al gradino appena più basso del nostro; piuttosto, aggiustiamo la mira verso l’alto: attiviamoci e organizziamoci con coscienza e criterio, affrontiamo i problemi e risolviamoli dal basso, senza facili slogan, senza arroccarsi in ragionamenti medioevali.

Proponiamo e lanciamo una biciclettata per ri-pulire e ri-colorare i muri di Montebelluna.

Le biciclette, perché sono mezzi sostenibili e alla portata di tutti, perché ci permettono di socializzare e di vivere la città sotto un’altra prospettiva. Perché sono parte fondante del mondo che vorremmo.

 Una critical mass, perché è questo quello che siamo: una massa critica incapace di venir assimilata e digerita, insofferente e intollerante all’odio e alla sua mediatica strumentalizzazione, di cui le insignificanti scritte di Forza Nuova non sono altro che il simbolo fatto spray.

Noi siamo i cittadini di questa città e i non-cittadini della medesima, i non riconosciuti e quelli che mancano all’appello. Siamo quelli che producono e non usufruiscono.

Siamo imprenditori perché investiamo sulle persone, siamo disoccupati, studenti lavoratori, lavoratori non studenti e produciamo libertà.

Siamo ma non siamo, un Luther Blissett per Montebelluna,  un’entità poliedrica dall’identità aperta, un eroe folk, un Robin Hood dell'era dell'informazione.

Siamo tutti e, quindi, siamo nessuno.

Il comunicato alla cittadinanza:

Venerdì 4 giugno, verso sera se ti trovavi a girare nei dintorni del centro di Montebelluna (TV) avrai potuto notare un snodarsi di bici, secchi di vernici e pennelli.

La situazione sicuramente è sembrata alquanto insolita a molti passanti e ai cittadini di provincia, abituati alla pacatezza del vivere in una tranquilla cittadina trevigiana.

Ma per noi, che venerdì scorso attraversavamo con le nostre rombanti bici questa cittadina, “vivere tranquilli” o meglio  sicuri significa non girarsi d'altra parte quando i muri del nostro vivere quotidiano della nostra città sono imbrattai dal delirio leghista e dalla xenofobia di Forza Nuova.

Per questo armati di idee, vernice e pennelli abbiamo  sfidato le logiche di proprietà (di chi sono i nostri muri cittadini???)  e di burocrazia per affermare che sui muri della nostra città non vogliamo scritte xenofobe che sanciscano un biglietto da visita di odio e intolleranza ,continuino ad emanare il messaggio e la passione triste di cui sono figli.