Padova, multe antispaccio: la montagna partorisce il topolino

30 / 1 / 2009

Il sindaco di Padova, Flavio Zanonato era partito di gran carriera: "combatteremo il degrado delle piazze e il problema della droga con una multa che colpisca i consumatori e gli spacciatori".
Gran putiferio sui giornali, giunta spaccata fra intransigenti tutori dell'ordine ed i liberali stile "io non ho mai provato però...". Insomma tutti a prender posizione, fiumi di parole, televisioni ed in buona sostanza una ottima mossa da campagna elettorale visto che a giugno si vota.
Poi, mentre tutti erano fermi a guardare il dito, compreso il sindaco, che la sera non esce di casa e la luna forse non la riconosce più, irrompono in scena due nuovi protagonisti.
I cittadini dell'altra Padova, studenti, precari, migranti e tutti quelli che si oppongono alla giunta del proibizionismo, consegnano, con un'azione eclatante, l'occupazione del comando dei vigili urbani, una multa al sindaco Zanonato. Un'azione simbolica che riporta però l'attenzione sulla politica dei diritti negati, dei muri e del proibizionismo che hanno caratterizzato i quattro anni di giunta di centro sinistra a Padova; preannunciano, al varo dell'ordinanza, azioni di grande visibilità nelle piazze e sotto il comune in difesa dei diritti e della libertà.
Il sindaco e l'assessore alla sicurezza tuonano furiosi, ma in realtà cominciano a correggere il tiro, a smussare gli angoli a farsi più possibilisti. E' l'intervento del prefetto Gallerano che modifica la situazione. Una legge dello stato, la Fini/Giovanardi nel particolare, non può essere affiancata e stravolta da un' ordinanza di carattere locale.
Passano due giorni di intense consultazioni fra comune e prefettura, e alla fine la montagna partorisce il topolino. I vigili urbani del territorio comunale segnaletranno al Sert di Padova i consumatori fermati.
"Il significato di fondo dell'ordinanza" dichiara Max Gallob del cso Pedro "non cambia l'impianto di quattro anni di politica di proibizinismo di questa giunta. Resta un dato politico di sconfitta personale del sindaco e la necessità immutata di opporsi a chi in questa città nega le libertà personali e i diritti fondamentali della persona".
L'appuntamento per protestare contro l'ordinanza è lanciato per il primo giorno utile dopo la firma del sindaco.
Il commento di Max Gallob del CSO Pedro.
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