Il governo della città ci riguarda tutti e tutte. Il primo cittadino ha
il dovere di risolvere i problemi e valorizzare i progetti di chi
pratica la ricerca dell'alternativa alla povertà, cercando di rimuoverne
le cause e di attivare i poveri e gli/le oppressi/e sempre più
sfruttati e spremuti perché insolvibili.
Paghiamo un debito perenne
per poter sopravvivere o condurre una non vita come gli abitanti del
villino Ricci che sono solo la metà delle persone che coprivano le due
precedenti occupazioni.
Due spazi liberati, Casa Madiba Network e Villa Flo ed Eva, che hanno avuto il merito di aprire un dibattito cittadino
sul tema dell'emergenza casa, dibattito al quale il Comune di Rimini si
è sottratto, lasciando spazio alla Procura (la stessa che ha indagato
Gnassi e co. per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta
nella vicenda del crac di Areadria) e alla polizia.
Sgomberare e
sequestrare esperienze come Casa Madiba Network e Villa Florentina ed
Eva significa non aver capito l'aria di cambiamento e la voglia di
riscatto - fra tanti e tante - che queste esperienze hanno raccolto
intorno a se, grazie a pratiche che interrogano la legalità quando essa
significa ingiustizia sociale, cancellazione dei diritti,
inquinamento/grandi opere, aumento dello sfruttamento lavorativo e della
precarietà come condizione di vita.O l'abbandono per decenni di spazi
pubblici, come il Villino Ricci, che ha così tanto valore da lasciarlo
deperire senza una minima tutela.
Compito del Sindaco dovrebbe
essere quello di ascoltare, comprenderne le ragioni e individuare
percorsi possibili per riconoscere il lavoro sociale e di cooperazione
dal basso che queste esperienze hanno messo in campo senza il benché
minimo contributo economico pubblico, ma solo grazie al lavoro di
ricerca sociale e la pratica quotidiana che ha messo a valore
competenze, professionalità e nuove energie anche nel recuperare le
strutture abbandonate e gli spazi verdi antistanti.
Basta guardare
le immagini del prima e del dopo al nostro passaggio in questi due spazi
per capire la portata del lavoro di riqualificazione fatto, anche nel
Villino Ricci... in soli due giorni.
Pezzi di città l'hanno capito e l'hanno capito bene.
Lo dimostra l'eterogeneità della composizione della Street Parade di
Sabato 23 maggio, persone di tutte le età e biografie che nonostante la
pioggia e il dispiegamento di forze messe in campo (compreso un rumoroso
elicottero) hanno sostenuto il cuore pulsante di quel corteo e gli
obiettivi che di volta in volta ci si era dati.
Lo dimostrano anche
i vicini e i tanti solidali che da sabato sono passati incuriositi e
dialoganti in via Ceccarelli, i tanti nuovi e giovani studenti che si
sono aggregati intorno al Collettivo Studenti Rimini, il primo a cercare
un dialogo con il presidente della Provincia, nonché Sindaco di Rimini,
intorno ad esempio al tema dell'edilizia scolastica rispetto al quale
tante iniziative e presidi sono stati organizzati.
Abbiamo un'idea
di città che contiene i molti mondi che la attraversano. Grazie al
networking questi mondi cooperano e dialogano fra loro dandosi di volta
in volta degli obiettivi che aprano a nuovi percorsi e a nuovi modelli
organizzativi in risposta ai bisogni materiali nati dalla crisi
economica e dalle politiche di austerità.
Un raggio di sole è
tornato a brillare vicino a una via Dario Campana desertificata e
violentata tuttora sotto il controllo della polizia. Una vergogna! Ad
essa si associa quella della stampa locale incapace di leggere i fatti
con occhi nuovi. Non si tratta di ridurre tutto ad un bando di evidenza
pubblica per assegnare uno spazio sociale, ma di emergenza abitativa, di
solidarietà mutualistica (ognuno secondo le sue capacità, a ognuno
secondo i propri bisogni), di pensare un futuro possibile per questo
territorio.
Mentre scriviamo guardiamo i risultati elettorali in
Spagna. Ada Colau, attivista e portavoce della «Piattaforma vittime del
mutuo» (Pah, dalla sigla in spagnolo), nata dalle ceneri del movimento
15M a Barcellona e diffusa in tutto il paese, è diventata il nuovo
Sindaco di Barcellona.
“Nel paese della più grande bolla
speculativa immobiliare europea” – come riportato dal Quotidiano Il
Manifesto qualche settimana fa - “dove nel 2005 si costruivano più case
che Germania, Francia e Italia assieme e si stimano più di 5 milioni di
case vuote, mezzo milione di persone sono state buttate fuori di casa ma
mantenendo il loro debito con le banche”. Ada e gli attivisti di Pah
hanno aiutato queste persone ad affrontare le banche e soprattutto hanno
dato loro un tetto, occupando le case vuote. Colau ne è stata la
portavoce ed oggi, è diventata il nuovo Sindaco di Barcellona.
Le
nostre istanze, le ragioni per cui lottiamo e cooperiamo allora possono
divenire pratiche di autogoverno dei territori che abitiamo e assumere
la necessità di aprire una fase costituente in vista anche delle
amministrative del 2016.
“Il municipalismo” - come ci insegna Ada -
“è storicamente un luogo di rottura dal basso”, dove la politica e la
pratica dell'alternativa è più vicina alle persone e ai bisogni
materiali che di volta in volta si manifestano. Contro gli sfratti e
l'emergenza casa, contro il Lavoro Gravemente Sfruttato che caratterizza
il principale settore economico della città, il turismo, per questo
Madiba, Florentina ed Eva.
Un filo sottile lega le storie delle
persone alle quali abbiamo dedicato gli spazi liberati per gli sfrattati
e i senza casa. Da chi ha lottato – come Madiba, Nelson Mandela -
pagando a caro prezzo con la privazione della propria libertà contro il
regime di apartheid in Sudafrica, fino alle vittime delle nuove forme di
schiavismo legalizzato, come Florentina ed Eva, due lavoratrici
stagionali morte nelle aziende turistiche del territorio in circostanze
mai VOLUTAMENTE chiarite dalle autorità.
Per questo invitiamo tutti
e tutte a partecipare all'assemblea pubblica di domani, Martedì 26
maggio alle ore 18.30, presso il Villino Ricci, per decidere insieme e
in forma partecipata le prossime iniziative e quale rapporto tenere con
l'amministrazione comunale oltre alle proposte da avanzare. Il nostro
tempo è ora!
Casa Madiba Network e gli sfrattati/occupanti
"Siamo donne, molte donne che non sono abbastanza
rappresentate; siamo il vicinato; siamo lavoratori che vogliono un
reddito garantito per un'esistenza degna; siamo la gente che costruisce
l'economia del futuro; siamo la comunità educativa e del settore
ospedaliero; siamo i migranti, e vogliamo chiudere i centri di
detenzione perché sono una vergogna e perché vogliamo che tutti possano
partecipare. Siamo molte famiglie e nuclei di convivenza diversi, non
esiste un solo modo di essere famiglia. Siamo i bambini, che vogliamo
ascoltare. Siamo i pensionati e gli anziani, che non vogliamo trattare
come un peso. Siamo i giovani che hanno fatto di tutto, hanno studiato,
si sono formati, hanno lavorato e sono espulsi dalla nostra città." (Ada
Colau, nuova Sindaca di Barcellona)
Rimini - Assemblea pubblica: dalla violenza degli sgomberi una risposta partecipata per la città che vogliamo
Assemblea pubblica Martedì 26 maggio alle ore 18.30, presso il Villino Ricci in via Ceccarelli 14
25 / 5 / 2015
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26/5/2015 18:30 > 26/5/2015 21:30