Roma - Do you remember 2004 ? Tutti assolti per le iniziative ai supermercati

L'accusa era di rapina per le azioni contro il carovita

29 / 3 / 2012

A otto anni di distanza sono stati assolti ieri i compagni imputati delle iniziative contro il carovita a Roma il 6 novembre 2004 durante una  manifestazione sulla precarietà e contro il carovita in occasione di una mobilitazione europea.

Le iniziative si erano svolte in un ipermercato Panorama sulla Tiburtina e alla Feltrinelli di Roma e seguivano analoghe azioni, con blocchi alle casse, sit-in etc .. per l'autoriduzione dei prezzi in vari supermercati in tutta Italia.

Le mobilitazione nei supermercati e l'autoriduzione erano diventate denunce da parte della Magistratura ed anche misure cautelari per gli attivisti incriminati, come a Roma.

Si è chiuso così con la sentenza del Tribunale di Roma di ieri, Sezione Penale Collegiale, il ciclo dei processi celebrati in tutt’Italia contro le iniziative che nel 2004 hanno coinvolto centinaia di attivisti di movimento, ma anche centinaia di “clienti”, nei supermercati e nelle grandi catene di distribuzione contro l’aumento dei prezzi, e per rivendicare “lo sconto" contro l’impoverimento che già allora si manifestava in tutta la sua brutalità. Ricordate le parole d’ordine sulla “quarta settimana”, quella che il reddito dei lavoratori, dei precari, dei pensionati, non riusciva a raggiungere ? A pensarci oggi, pare quasi un’epoca felice, considerato che ora non si arriva neanche alla prima settimana ..

La sentenza di Roma, a conclusione di un processo travagliato più che altro dalla burocrazia, ha mandato assolti tutti i 39 imputati del reato altisonante di “rapina”, perché il fatto non sussiste (e il Pm aveva chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi, per tutti). E chiude “felicemente” il cerchio delle possibili imputazioni su quelle iniziative.

Nulla è rimasto intentato: le iniziative contro il caro vita, che vedevano la presenza di centinaia di persone a rivendicare il diritto a vivere di milioni di persone contro un sistema di cui oggi vediamo in pieno i risultati, mediante la presenza nei punti commerciali, la rivendicazione di prezzi accessibili per le merci di prima necessità (ma giustamente non solo), le manifestazioni, la richiesta dello “sconto” alla cassa sono state variamente qualificate ed incasellate in tutte le fattispecie giuridiche immaginabili. Violenza privata, furto, estorsione, tentata estorsione, fino all’ipotesi più grave della rapina. Processi a Venezia (estorsione e tentata estorsione), a Padova (estorsione, tentata estorsione e violenza privata), a Napoli ( estorsione); anni di udienze, misure cautelari, centinaia di imputati e conclusione per tutti con la constatazione che “IL FATTO NON SUSSISTE”.

Traduciamo: protestare contro il carovita, manifestare dentro il supermercato, richiedere prezzi inferiori, farlo megafonando e volantinando dentro e fuori l’esercizio commerciale, ed ottenere lo sconto generalizzato non rappresenta né rapina, né estorsione, né violenza privata, né furto.

La caparbietà dei collegi di difesa che hanno sostenuto nelle aule dei tribunali la legittimità delle pratiche sociali ha prodotto sicuramente un bel risultato per tutti; ma soprattutto, è il riproporsi intelligente, socialmente condiviso, tempestivo, della capacità e necessità di intervenire contro la crisi con la protesta, la lotta ed il protagonismo che ha impresso un corso diverso da quello imboccato anche sul terreno giudiziario.

Insomma, protestare e conquistare l'autoriduzione in supermercato si può, eccome. Buona notizia, di questi tempi

Articolo La repubblica

Articolo Paese Sera