Treviso - Negata l'isola della pescheria agli "Artisti per l'acqua"

19 / 11 / 2010

 E’ incredibile! Ancora una volta il comune di Treviso nega uno spazio pubblico per parlare d’acqua. Il coordinamento Acqua Bene Comune di Treviso e l’Associazione Culturale Enzimi da settimane sta organizzando per la giornata del 27 novembre nell’isola della pescheria, un Happening con la presenza di molti artisti locali. Una importante occasione per parlare alla città ed ai suoi abitanti di acqua, di un bene comune fondamentale per la vita, per parlare di democrazia. Un Happening che nelle nostre intenzioni avrebbe avuto come protagonista l’arte nelle sue varie forme: la danza, la musica, la poesia, le immagini. Ci si proponeva di comunicare l’importanza di difendere l’acqua e di conseguenza il nostro futuro e di quello della “Madre Terra”.

L’idea di utilizzare l’isola della pescheria per la realizzazione di questo evento ci sembrava appropriata, quale posto migliore di un’isola circondata dalle acque per difendere l’acqua? Invece ancora una volta la risposta di questa amministrazione è negativa. Il comune non concede l’area per questioni di sicurezza inerenti alla preservazione del luogo, delle cose e delle persone. Vorremmo sapere da questo comune come può essere un problema di sicurezza e preservazione del luogo la lettura di una poesia o un danza? Ci risulta che tutte le mattine si svolga nell’isola regolarmente un mercato del pesce, ci siano tavolini per consumare gradevoli spritz all’aperto nel periodo estivo e che nessuno controlli il numero di persone che contemporaneamente attraversano l’isola. In ogni caso è possibile proporre un’alternativa invece semplicemente di negare.

Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell’acqua , promossi dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale. Oltre ventimila firme per quesito sono state raccolte nella provincia di Treviso. I cittadini hanno posto la loro firma per una battaglia di civiltà e democrazia, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune, contro ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.

Ma di che civiltà stiamo parlando? Uno degli slogan del movimento per l’acqua pubblica dice così: “si scrive acqua, si legge democrazia”, ma a nostra avviso in questa nostra città la democrazia è stata rinchiusa e dimenticata in qualche cassetto di Cà Sugana. Ci è difficile capire i motivi di questo diniego. La prima volta che abbiamo chiesto di poter utilizzare uno spazio pubblico ci è stato negato in quanto adibito solo ed esclusivamente ad “attività culturali”, ora che l’arte e la cultura sono i protagonisti di questa giornata ci viene negato lo spazio per motivi di sicurezza! Insomma noi del Coordinamento provinciale Acqua Bene Comune e i numerosi artisti che hanno aderito all’iniziativa abbiamo oggi un grosso problema di identità. Siamo forse dei pericolosi alieni arrivati da Marte visto che potremmo creare con la nostra presenza problemi per l’incolumità di un luogo pubblico ?.

Beh! a pensarci bene allestire l’isola della pescheria con centinaia di palloncini blu da poter regalare ai bambini potrebbe essere pericoloso, leggere ad alta voce i contributi che molti artisti hanno donato al movimento per l’acqua potrebbe far alzare la marea dei dolci fiumi, citare Erri de Luca e padre Alex Zanotelli potrebbe provocare delle scosse telluriche altamente distruttive. In effetti ci rendiamo conto che il dono di una danza urbana all’acqua potrebbe danneggiare la pavimentazione della bellissima isola della pescheria, non siamo mica l’Ombralonga! Questi sono allora i pericoli della giornata dedicata all’acqua, in vista della grande manifestazione regionale che si terrà sabato 4 dicembre in un’altra città d’acqua, Venezia, che al contrario apre le porte al popolo dell’acqua e addirittura le porte della Biennale domenica prossima.

O forse a Ca’ Sugana qualcuno ci prende per tonti, tanto da non capire che per loro il vero pericolo sono proprio l’arte, la cultura, la democrazia e soprattutto il protagonismo e la partecipazione dei cittadini.

COORDINAMENTO ACQUA BENE COMUNE TREVISO