'Veronesi vogliamo animali alimentati senza OGM !'

Manifestazione davanti al mangimificio di Veronesi. Sabato 6 dicembre 2014 dalle 10.00 alle 14.00 - Ospedaletto Euganeo

27 / 11 / 2014

Il Coordinamento Zero Ogm da nuovamente appuntamento ai cittadini, stavolta davanti al mangimificio del gruppo Veronesi a Ospedaletto euganeo (PD) il 6 dicembre 2014 per chiedere al gruppo di convertire tutte le sue filiere al OGM free e garantire tracciabilità sui prodotti finiti.

In Italia, mangiamo OGM senza nemmeno saperlo e ne subiamo tutti gli effetti negativi! Gli OGM arrivano sugli scaffali dei supermercati direttamente all'interno di prodotti di largo consumo o indirettamente, perché gli animali da cui derivano carne, latte, formaggio, uova e altri prodotti sono alimentati con  mangimi che nell'80% dei casi contengono OGM. Tra i principali attori di questo mercato abbiamo il Gruppo Veronesi, leader a livello nazionale nella produzione di mangimi, primo produttore avicolo in Europa e con i marchi Negroni e Montorsi tra le prime aziende nell’industria salumiera.

Il 4 ottobre 2014, produttori-consumatori, membri di associazioni e semplici cittadini si sono dati appuntamento davanti al mangimificio di Veronesi a San Pietro in Gù con una lettera contente le richieste sopra esposte (allegato A). La risposta del gruppo Veronesi è stata evasiva (allegato B), tanto da prefigurare l'impossibilità di qualsiasi confronto. La lettera non solo non ha risposto alle richieste ma ha riproposto un elenco di informazione risapute e autocelebrativa.

Il gruppo Veronesi ritiene di non avere interessi di nessun tipo per quanto riguarda la coltivazione e la commercializzazione di OGM. Siamo però a conoscenza che tale gruppo nel 2009, sentito dalle Commissioni 7° e 9° del Senato, ha dichiarato di importare 40 mila tonnellate di soia OGM al mese e solo 9 mila tonnellate di soia free OGM. In più, abbiamo acquisito una confezione di mangimi per vacche “lattifera 18 pallet” a marchio Veronesi dove nell’etichetta c’è scritto che contiene materiale OGM (allegato C). Questo significa che partecipa alla commercializzazione di materiale transgenico, acquisendo prodotti transgenici sul mercato internazionale e vendendoli trasformati in mangimi.

Di fronte a questa chiusura, il Coordinamento Zero OGM ha deciso di intensificare le iniziative di mobilitazione. Pertanto, sabato 6 dicembre 2014, ribadirà le sue richieste al gruppo Veronesi manifestando davanti al mangimificio di Ospedaletto Euganeo e consegnerà una lettera di risposta (allegato D) nella quale chiede al gruppo di prendere tutte le misure necessarie al fine di :

- Garantire tracciabilità e trasparenza sul prodotto finito, quello che troviamo  nello scaffale del supermercato. Vogliamo un'etichetta chiara che indichi la presenza di OGM nell'alimentazione degli animali o in qualsiasi altra componente di prodotto.

- Mettere in calendario da subito la conversione delle filiere compromesse con gli OGM, con  l'obiettivo di costruire e mantenere una produzione sementiera OGM free e una mangimistica totalmente OGM free, rispettosa dell'ambiente e della salute umana  e animale.                                                                                  

La non risposta a queste domande, ci spingerà a pensare che mais e soia OGM vengono utilizzati come base dell’alimentazione di tutti gli animali dai quali derivano i prodotti finiti del gruppo, prodotti che consideremo « a rischio OGM »: Negroni, Aia, Wudi, Golosino, Aequilibrium, ecc.

Coordinamento Zero Ogm per un cibo sano per tutti (anche per gli animali)

http://zeroogm.wordpress.com

Cell: 339 1610100

Partenza da Padova. Contatta AltrAgricoltura Nord Est. Tel. 049.7380587