Vicenza - No Tav bloccano il Ponte Alto: città paralizzata

Cronaca in aggiornamento. Il blocco di Ponte Alto è stato sgomberato dalle forze dell’ordine con l’utilizzo ripetuto dell’idrante. Dal presidio resistente si intona «i popoli in rivolta scrivono la storia, No Tav fino alla vittoria».

8 / 7 / 2023

Questa mattina attivisti e attiviste No Tav, di Fridays For Future Vicenza e dei Centri Sociali del Nord-Est stanno bloccando il Ponte Alto, una delle arterie principali che collegano la città e snodo fondamentale per le zone industriali cittadine.

ponte

Iniziativa che prende vita in contemporanea agli ultimi colloqui tra gli organi competenti ed il sindaco Possamai. Colloqui che anticipano l'uscita del progetto definitivo prevista per i prossimi giorni. Successivamente la partita rispetto al progetto non si chiuderà, ma entrerà in una nuova fase in attesa del progetto esecutivo.

Vicenza sarà la prossima città ad essere toccata dal progetto del Treno ad Alta Velocità, nel tratto Milano-Venezia. I lavori nel primo lotto costruttivo nella provincia sono già iniziati. L'iniziativa vuole dare un piccolo assaggio di ciò che succederà se il progetto nel suo secondo lotto costruttivo - l'attraversamento di Vicenza- non verrà fermato.

«L'iniziativa di oggi parla al territorio vicentino, ma non solo. Il progetto, infatti, sta già attraversando la parte ovest della regione Veneto, con un portato importante di devastazione». Mentre l'occupazione del Ponte è in atto, nella strada sottostante un gruppo di cittadine e cittadini si è riunito in presidio per portare solidarietà e supportare l'iniziativa, informando i passanti tramite interventi e un volantinaggio di quello che sta succedendo e di quello che succederà alla città se il progetto TAV verrà approvato.

blocco traffico

Ponte Alto sarà una delle numerose infrastrutture che verranno abbattute per far spazio al treno ma soprattutto alle opere compensative connesse a questo. Essendo una parte focale del traffico cittadino, la sua chiusura prevista per due anni creerà traffico e disagi al territorio e alla sua popolazione. 

Mentre prosegue il blocco di Ponte Alto e il presidio sottostante, il traffico cittadino è completamente paralizzato. Dicono negli interventi al megafono: «Siamo qui alla rotatoria di Ponte Alto in zona Vicenza ovest, la zona che più sarà colpita dal cantiere TAV. Una parte di noi sta bloccando il ponte un'altra parte sta comunicando che cosa sta succedendo ai cittadini e le cittadine che si stanno dimostrando solidali, agitando le mani e suonano il clacson. La popolazione di Vicenza lo sa che quest'opera sarà devastante e cambierà la fisionomia della città».

presidio

Il blocco sta continuando e sul ponte sono arrivati i primi blindati della polizia. Intanto proseguono gli interventi: «Questa città non può accettare quindici anni di cantiere, una città che già sconta tanti problemi, i pfas, le polveri sottili. Siamo stanchi di vedere la nostra città stanca e svilita per interessi di altri. Dobbiamo essere noi come cittadini e cittadine ad alzare la testa a resistere: il Tav lo possono fermare solo le comunità che si ribellano».

continua il blocco

Il blocco di Ponte Alto è stato sgomberato dalle forze dell’ordine con l’utilizzo ripetuto dell’idrante, nonostante ciò il blocco colorato si è ricompattato e ha raggiunto il presidio sottostante in corteo intonando lo slogan: «i popoli in rivolta scrivono la storia, No Tav fino alla vittoria».

idranti

Da anni esperti affermano che il passaggio del TAV a Vicenza sarà devastante a livello ambientale e quindi anche per la salute di chi vive il territorio.

Nonostante questo le amministrazioni che si sono susseguite, dal centrosinistra alla destra, hanno provato a propagandare un'immagine del TAV come utile al "progresso" e green. Propanganda che puntualmente è stata smontata da gruppi di esperti in vari settori.

A maggio la città di Vicenza ha attraversato la tornata elettorale. Tornata avente inevitabilmente come tema principale l'opera più grande mai progettata per la città dal dopoguerra in poi. Con la necessità di raschiare più voti possibili, i cittadini e le cittadine hanno visto i due principali candidati sindaci rinnegare la propaganda che hanno portato avanti per anni sul tema per spostarsi invece su posizioni riassumibili in "è inevitabile, ma proveremo a mitigare i danni". Si è giunti al punto che Rucco, sindaco uscente, si presentò con una moratoria "già presentata a Salvini". Anche Possamai, nuovo sindaco, - fervente SI TAV dal 2016 - ha gestito la campagna elettorale promettendo mitigazioni e timidi aggiustamenti. Aggiustamenti che non modificano la devastazione ambientale per il territorio, non modificano l'impatto che le polveri sottili avranno per la salute pubblica, ma che sono rivelatori di come neanche più nella propaganda l'opera del TAV sia qualcosa di positivo per la città.