Turchia - Video-intervista a Berat curata da Exploit Pisa

La studentessa racconta i motivi della protesta

7 / 6 / 2013

All'interno dell'aula occupata dell'Università di Pisa Exploit intervista Berat, giovane studentessa turca che studia in Italia.

Nell'intervista viene raccontato l'inizio della protesta e il valore simbolico dell'intera area. Piazza Taksim è sempre stata la piazza delle proteste, nonostante il governo, anche quest'anno proprio il 1 maggio ne abbia vietato l'uso, usando la scusa dei lavori in corso.

Dopo le violenti cariche della polizia contro il presidio iniziato in difesa degli alberi di Gezi Park la piazza è diventata il luogo in cui si sono trovate tutte le persone scontente della politica del governo in particolare ad Istanbul contro il ridisegno dell'intera città.

A manifestare non è solo la capitale ma l'intero paese, che ha visto la violenza della polizia come una minaccia all'intera democrazia, un esempio dell'autoritarismo che avanza. La gente protesta per la paura della chiusura degli spazi di libertà ed anche per le condizioni economiche, lavorative complessive. Inoltre la protesta si è allargata anche contro la volontà del governo di intervenire in Siria, per cui è l'intera politica del governo ad essere messa sotto accusa.

Non si tratta di un problema di religione, ma di un problema di democrazia. La gente uole denunciare quello che non funziona.

A manifestare non sono solo i gruppi organizzati ma anche la gente che prima non era mai stata in piazza, c'è grande solidarietà tra tutti e questo è un aspetto positivo. Dall'altro lato, non essendoci un unico gruppo che protesta, non si può sapere come andranno avanti le cose ma per adesso è importante vedere tutta la gente protestare insieme e il governo dovrà tenerne conto.