Swartz, Anonymous attacca ancora

Hacker contro il governo: "Oltrepassata la linea"

27 / 1 / 2013

LA RETE è ancora campo di battaglia dopo la morte di Aaron Swartz, l'attivista digitale di 26 anni recentemente morto suicida  

Il gruppo hacktivista Anonymous ha attaccato il sito internet di un'agenzia federale statunitense in risposta alla morte del ragazzo. 

Gli hacker hanno pubblicato sulla homepage del sito della United States Sentencing Commission (una delle agenzie del sistema giudiziario Usa) un videomessaggio nel quale affermano che "due settimane fa è stata oltrepassata una linea", quando Swartz "è stato ucciso perchè doveva affrontare una scelta impossibile" e "perchè costretto a giocare un gioco nel quale non poteva vincere". 

Nel messaggio, Anonymous minaccia anche di rendere pubbliche informazioni riservate su alcuni giudici americani in loro possesso.  

E nel dichiarare guerra a Washington lanciano l'operazione 'Last Resort', con cui i militanti di Anonymous minacciano di esporre il governo americano in stile WikiLeaks. "Dopo la morte di Aaron non possiamo più aspettare. 

E' il momento di mostrare al Dipartimento di Giustizia il vero significato dell'infiltrarsi". I contenuti dei file che Anonymous potrebbe svelare sono "vari". 

Affermano gli hacker: "Tutti hanno segreti e alcune cose non sono fatte per essere rese pubbliche.

 A partire da oggi e a intervalli regolari, sceglieremo un mezzo di comunicazione e forniremo parziali contenuti dei file". Il nome dell'operazione 'Last Resort' prende le mosse dalla fiction andata in onda su Abc su un sottomarino americano, USS Colorado, al quale veniva ordinato di lanciare missili nucleari contro il Pakistan. 

Poco dopo la tragedia, il gruppo hacker aveva attaccato e 'defacciato' il sito del Massachusetts Institute of Technology. 

Swartz, una delle star del mondo digitale, co-fondatore del social network Reddit e di Creative Commons, si batteva per la condivisione dei contenuti in rete e nel 2011 era stato arrestato a Boston con l'accusa di aver rubato milioni di pubblicazioni scientifiche da un archivio informatico del Mit. 

Il giovane si era dichiarato non colpevole e il processo a suo carico in un tribunale federale, nel quale rischiava una condanna fino a 35 anni di carcere, era previsto per il mese prossimo. 

Per questo motivo, il giovane si sarebbe tolto la vita.La famiglia ha accusato del suicidio i magistrati e il Mit: "La morte di Aaron non è semplicemente una tragedia personale. 

È il prodotto di un sistema di giustizia criminale caratterizzato dall'intimidazione e dallo strapotere dei procuratori", ha scritto in un comunicato la famiglia, aggiungendo che le decisioni prese dalla procura "del Massachusetts e dal Mit hanno contribuito alla morte di Aaron".