1 novembre: Tutti in piazza per Kobane

In diverse città l'adesione alla giornata globale di sostegno alla resistenza di Kobanê

2 / 11 / 2014

Un lungo sabato di manifestazioni, iniziative e presidi in sostegno dei combattenti curdi che difendono Kobane al confine turco-siriano, assediata da settimane dai militanti dell’ISIS.

In Italia, ma non solo, è stato accolto l'appello volto a sostenere attivamente la resistenza di Kobane e la sopravvivenza del suo popolo, anche attraverso la raccolta di fondi e medicine, l'invio di volontari sanitari e di osservatori umanitari o semplicemente continuando a denunciare i soprusi che il popolo curdo continua a ricevere.

I Curdi in esilio in Europa chiedono ai governi europei di fare pressione sul governo turco affinché Ankara cambi finalmente la sua politica nei confronti delle milizie islamiche IS. Il governo turco non solo sta a guardare mentre la popolazione civile rischia di essere annientata, ma sostiene addirittura l'IS.

E così il 1 novembre in tantissimi dalla Turchia all'Europa hanno manifestato per cercare di smuovere le “coscienze internazionali” e per denunciare quanto da ormai troppo tempo sta accadendo nella Rojava.

Cronaca dalle diverse città:

A Bolzano circa 200 persone, tra singolarità e realtà sociali, sono scese in piazza accanto alla comunità curda. L'associazione per i Popoli Minacciati – che da tempo sta monitorando la situazione curda - ha aderito all'appello dei curdi in esilio in Europa, America, Asia e Africa per una giornata internazionale di mobilitazione in solidarietà con la popolazione della città nella Siria settentrionale.

Dopo giorni di polemica circa la questione dell'ebola, a Vicenza sono scesi in piazza – in presidio che poi si è trasformato in un corteo che ha attraversato le vie principali della città - per denunciare quanto la città si trovi coinvolta in uno scenario che vede la presenza di basi militari e quanto ciò stia diventando sempre più centrale nelle questione geopolitiche internazionali. Essere contro la guerra oggi vuol dire anche sostenere la lotta dei guerriglieri del YPG e del Rojava, una vera alternativa sia al modello neoliberista occidentale sia alla barbarie fascista dell'IS.

Una settimana di inziative a Milano in sostegno di Kobane, la città kurda che ormai da molte settimane resiste all'assedio dell'Isis. Un sabato attraversato da tante persone che si sono ritrovate a Porta Venezia per poi dare vita ad un corteo.

A Bologna un corteo molto corposo ha sfilato per le vie principali della città, presente anche una cospicua rappresentanza della comunità curda dell'Emilia Romagna. Lo striscione di apertura del corteo recitava “Kobane resiste, fermiamo il massacro”, per sottolineare appunto l'importanza della lotta curda e la necessità di sostenererla.

A Roma, molteplici realtà insieme alla comunità curda hanno deciso di lanciare un corteo che partirà da piazza dell’Esquilino alle 15.30 per raggiungere piazza SS. Apostoli: "Roma con Kobanê! Kobanê non è sola!"

Tante e diverse città europee hanno fatto proprio l'appello lanciato dai rappresentanti curdi in Europa, al quale hanno aderito i premi Nobel Dario Fo, Perez Esquivel, Desmond Tutu e migliaia di intellettuali, politici, artisti, sindacalisti, associazioni, partiti, gruppi e singoli in tutto il mondo. ( leggi qui la lista dei firmatari)

A Berlino circa 5.000 perone hanno espresso sostegno ai combattenti curdi, all’indomani dell’arrivo a Kobane dei peshmerga iracheni per contribuire alla lotta contro l’Isil. Manifestazioni anche in altre città della Germania, dove vive la più grande comunità turca all’estero.

In Turchia le manifestazioni organizzate dal Partito democratico del popolo, l’HDP, hanno visto tanti sostenitori radunarsi in diverse città e principalmente a Diyarbakir, la “capitale” della zona curda in Turchia, con 15.000 partecipanti che hanno sfilato pacificamente. Un po’ più violenta la manifestazione di Hakkari mentre ad Istanbul la manifestazione si è svolta nell’emblematica piazza Taksim.

A Parigi i manifestanti si sono ritrovati a Bastille ma circa 500 curdi hanno manifestato anche vicino al palazzo dell’Eliseo per denunciare “L’indifferenza della comunità internazionale”.