"Affaire Mozambico": SACE dovrà consegnare a ReCommon i documenti

20 / 3 / 2023

Con una decisione storica che farà giurisprudenza, lo scorso 14 marzo il Consiglio di Stato ha pubblicato la sentenza della sezione IV n.2635/2023, con cui respinge l’appello di SACE, l’Agenzia di credito all’esportazione italiana, contro la pronuncia del Tribunale Amministrativo del Lazio-Roma del maggio 2022, che aveva riconosciuto a ReCommon il diritto di avere accesso ai documenti interni relativi alla valutazione e al finanziamento di due mega-progetti di gas in Mozambico di Eni e della francese TotalEnergies.

È la prima volta che una sentenza definitiva della giustizia amministrativa sancisce il diritto dei cittadini ad ottenere la due diligence ambientale condotta da un’istituzione finanziaria pubblica su operazioni specifiche, stabilendo che la semplice esistenza di accordi di riservatezza definiti in fase di ingaggio con i propri consulenti tecnici non può essere opposta come limite all’esercizio della normativa sull’accesso ambientale.

I progetti in questione sono stati finanziati anche da SACE e Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Nel 2017 SACE, in quanto agenzia di credito all’esportazione, ha concesso una garanzia di 700 milioni di dollari in favore di Eni nell’ambito del progetto offshore Coral South FLNG. Il progetto è stato completato e diventato operativo alla fine del 2022.

Quindi nel 2019 la stessa SACE ha accordato una garanzia finanziaria di 950 milioni di dollari sui prestiti, tra cui quello di CDP, a copertura del pagamento del lavoro di Saipem, uno dei tre principali contractor del progetto Mozambique LNG di Total. I lavori di costruzione sono stati sospesi ad aprile 2021 per causa di forza maggiore invocata da Total, in seguito all’insurrezione di gruppi armati nella regione del Nord del Mozambico e la conseguente guerra interna che ha provocato migliaia di morti e quasi un milione di sfollati.

Il TAR di Roma aveva ordinato a SACE di consegnare i documenti richiesti da ReCommon entro trenta giorni, pena l’intervento di un commissario ad acta per porre rimedio. L’agenzia di credito aveva però proposto appello al Consiglio di Stato chiedendo la sospensiva della pronuncia del TAR, ma a novembre 2022 il Consiglio di Stato aveva respinto tale richiesta. Di fronte alla continua inottemperanza di SACE della prescrizione del TAR, ReCommon ha invocato la nomina del commissario da parte del tribunale amministrativo, con istanza che è stata accolta, nonostante l’ennesima opposizione dell’agenzia, lo scorso 17 gennaio. Trascorsi i 40 giorni previsti, a ReCommon non è ancora pervenuta alcuna documentazione dal Commissario prefettizio nominato.

La sentenza del Consiglio di Stato di martedì mette la parola fine alla lunga contesa legale dando ragione in via definitiva a ReCommon e sottolineando per altro che SACE potrà solo oscurare i nominativi sensibili di persone nei documenti da consegnare. Ora non resta che aspettare che il Commissario o la stessa SACE agiscano prontamente nel rispetto della legge. E così, finalmente, sapremo perché l’agenzia con tanta tenacia non volesse che ReCommon e i cittadini italiani prendessero visione di questi documenti. Ad oggi, SACE ha negato di essere in possesso di una specifica valutazione degli impatti climatici del progetto Mozambique LNG effettuata dal consulente Wood MacKenzie, a differenza di quanto reso pubblico dalle agenzie di credito all’esportazione di Regno Unito e Paesi Bassi, anch’esse coinvolte nel finanziamento del progetto.

«La decisione del Consiglio di Stato è quanto mai importante, poiché nei prossimi mesi Total potrebbe decidere di riattivare il progetto Mozambique LNG e i finanziatori dovranno confermare il loro sostegno», commenta ReCommon.  «È legittimo che i contribuenti italiani si chiedano su che basi e valutazioni SACE e CDP ritengano che il progetto non danneggi le popolazioni locali, l’ambiente e il clima o se invece il loro coinvolgimento non debba cessare definitivamente per prevenire ulteriori disastri», aggiunge l’associazione.

In ottica futura, la sentenza del Consiglio di Stato rappresenta anche un monito importante per la stessa SACE e tutte le altre istituzioni finanziarie pubbliche e private, tra cui CDP, Intesa Sanpaolo e UniCredit (ndr è notizia di oggi che UniCredit non finanzierà il progetto Rovuma LNG di Eni) che potrebbero considerare il finanziamento di un progetto ugualmente controverso per gli impatti su clima, ambiente e la vita delle persone nell’area: Rovuma LNG di Eni ed ExxonMobil.

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