Alla GKN il secondo Festival di Letteratura Working Class: quando l'immaginario operaio fa paura ai padroni

L'evento dal 5 al 7 Aprile a Campi Bisenzio. Nei giorni scorsi "strani criminali" hanno sabotato le centraline elettriche dello stabilimento autogestito e sabato alle 19,30 ci sarà un corteo in difesa del presidio e dell'assemblea permanente. Radio Sherwood media partner del Festival.

3 / 4 / 2024

Dal 5 al 7 Aprile il presidio ex GKN ospiterà la seconda edizione del festival della letteratura Working Class, organizzato da Edizioni Alegre e dal collettivo di Fabbrica GKN in collaborazione con Arci Firenze. Tra i media partner dell’evento ci sarà anche Radio Sherwood, con dirette, interviste e approfondimenti.

Un festival indipendente che si regge sul contributo militante di relatrici, relatori, volontarie e volontari e che in questa seconda edizione, sempre diretta da Alberto Prunetti, indagherà i linguaggi e le geografie della letteratura working class con ospiti dalla Svezia, dall’Inghilterra, dalla Norvegia, dalla Francia, dalla Spagna.

Lo scopo del festival è contribuire a creare un nuovo immaginario di classe e a dare il giusto peso culturale ad autori e autrici che hanno trattato temi come la provenienza e le ferite di classe, il lavoro oppresso e le sue lotte, gli infortuni professionali, l’orgoglio di essere nati in famiglie operaie.

Ed in questo senso la scelta del luogo non è casuale: il festival non si svolge infatti nel centro storico di una grande città o in un centro congressi, ma dove la “working class” prende forma.
O per meglio dire, dove fino al luglio 2021 c’era una fabbrica attiva che Qf ha cercato e cerca in tutti i modi di svendere alla speculazione, e dove da più di 1000 giorni il collettivo di fabbrica GKN resiste e rilancia, insieme alle migliaia di solidali che vedono nella lotta della ex GKN un simbolo ed un esempio.

Quest’anno il festival diventa, oltre che evento culturale, momento di lotta a tutti gli effetti: l’idea di una fabbrica realmente integrata nel territorio fa una enorme paura a QF, forse ancor di più della resistenza di operaie ed operai che non si arrendono alla delocalizzazione. In questo senso si legge la richiesta di trasformare un tavolo sociale in un tavolo di sicurezza al Ministero Degli Interni, arrivando addirittura ad invocare l’utilizzo del cosiddetto “decreto Rave Party” per impedire lo svolgersi dell’evento.

Evidentemente l’idea che la working class possa riscrivere il proprio immaginario con il supporto di scrittori e militanti fa male quanto la lotta operaia stessa. Se escludiamo pochi casi di lotte operaie che hanno ottenuto un effettivo avanzamento nella conquista dei diritti (tra i quali sicuramente quello più roboante è quello della logistica, settore in cui dal 2012 ad oggi le lotte portate avanti da magazzinieri ed autisti hanno portato ad un significativo miglioramento delle condizioni di lavoro),  negli ultimi anni la c.d. working class è riuscita solo in alcuni casi a difendere diritti già acquisiti.

L’idea che siano stessi attori delle lotte a riscrivere la propria storia ed il proprio immaginario, non accettando per se stessi l’immagine delle e degli sconfitti, è una minaccia inaccettabile per chi licenzia, precarizza e delocalizza. Non è un caso che l’eco internazionale avuto da questo festival ha creato un vero e proprio “terremoto”. Alcune settimane fa, proprio il giorno dopo che il comune di Campi Bisenzio concedeva il patrocinio al Festival, il liquidatore è entrato in segno di sfida all’interno dello stabilimento, scortato dai bodyguard: obiettivo era quello di installarvi dentro un servizio di investigazione privata. Risale invece a due giorni fa il fatto più inquietante, con degli “strani criminali” che si sono introdotti nel perimetro dell’azienda, hanno sbarbicato la porta della cabina elettrica e hanno tolto la corrente alla fabbrica. Sarà forse un caso, ma proprio nel corso dei “sopralluoghi” il liquidatore aveva fatto entrare un elettricista esterno.

Tenendo presente tutti questi elementi, il festival del 5, 6 e 7 Aprile merita ancora di più di essere attraversato, difeso e aiutato ad esprimere tutta la sua potenza. Segnaliamo anche che, proprio in risposta ai recenti accadimenti, sabato 6 alle 19,30 si terrà un corteo in difesa del presidio e dell’assemblea permanente. L'ora più buia è quella in cui abbiamo bisogno di tutta la vostra luce.

Qui l'intero programma del Festival.