"Ammazzateci tutti!" Questo è stato l'urlo degli amici e colleghi
di Abd Elsalam Ahmed Eldanf dopo che un camion lo ha travolto ed ucciso
forzando un picchetto davanti ai magazzini Gls di Piacenza. È questo
urlo ha risuonato davanti alle fabbriche e nelle piazze di diverse città
italiane in tutta la giornata di ieri. È l'urlo di chi ha ha capito che
la morte di Abd Elsalam è il prodotto dell'escalation della violenza
padronale nei rapporti di lavoro, specie in un settore, quello della
logistica, nel quale viene calpestata ogni giorno la dignità dei
lavoratori. Da anni i diritti sono alla mercè di trattative sempre più
difficili, lo sfruttamento è diventato sempre più intensivo e la
competizione orizzontale tra lavoratori è vero e proprio strumento di
controllo sociale.
In seguito alla morte di Abd
Elsalam Ahmed Eldanf, l'Unione Sindacale Di Base, alla quale il
lavoratore egiziano era iscritto, ha dichiarato lo sciopero immediato di
tutto il settore della logistica per 24 ore. In tutta Italia ci sono
stati blocchi delle merci e manifestazioni di protesta davanti ai
magazzini.
Anche altri sindacati di base hanno dichiarato lo
sciopero. L'Adl si è fermata negli hub della Gls dichiarando: "per i
prossimi giorni proseguiremo la mobilitazione condividendo, se ci sono
le condizioni, momenti di lotta e denuncia unitarie con le altre realtà
politiche, sindacali e sociali sul piano locale e nazionale". QUI un precedente comunicato scritto dall'Adl Cobas rispetto alle morti sul lavoro.
In diverse città si sono svolti presidi di presso gli Uffici del Governo ed altri ce ne saranno oggi.
A
Roma centinaia di persone si sono riversate sotto gli uffici del
Ministro del Lavoro in Via Veneto dove USB chiedeva di incontrare il
Ministro Poletti. "Non si può morire di sciopero, così come non si può
morire di lavoro e di sfruttamento" dicono gli attivisti presenti al
presidio. "Le responsabilità sono chiare, a partire da questo governo,
dai sindacati e dai partiti complici della precarizzazione del lavoro e
dello smantellamento dei diritti conquistati in anni di lotte".
Mentre sotto al Ministero del Lavoro si chiedeva giustizia per quanto accaduto, le forze dell'ordine si sono schierate provocatoriamente in assetto antisommossa davanti a lavoratori, studenti, precari.
Mentre sotto al Ministero del Lavoro si chiedeva giustizia per quanto accaduto, le forze dell'ordine si sono schierate provocatoriamente in assetto antisommossa davanti a lavoratori, studenti, precari.
Tra
il pomeriggio e la sera la polizia manifestazioni spontanee sono
partite a Piacenza e Bologna.
Nel capoluogo emiliano studenti e studentesse, giovani precari e tanti solidali si sono uniti ai lavoratori, portando in piazza la rabbia intergenerazionale degli sfruttati. La polizia ha caricato i manifestanti, diretti alla stazioni dei treni.
Nel capoluogo emiliano studenti e studentesse, giovani precari e tanti solidali si sono uniti ai lavoratori, portando in piazza la rabbia intergenerazionale degli sfruttati. La polizia ha caricato i manifestanti, diretti alla stazioni dei treni.
A
Piacenza i facchini dell'Usb sono riusciti a raggiungere ed occupare
i binari, bloccando la comunicazione ferroviaria fino alle 23 ed urlando
ripetutamente "assassini", nei confronti dei vertici della Gls,
responsabili diretti della morte di Adb.
Domani alle ore 14 sempre a Piacenza, è stata indetta una manifestazione alla quale si prevede l'arrivo di tante persone, da ogni parte d'Italia.